L’incontro sindacale con la Regione Calabria sulla vertenza per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità "si è svolto nel solco interlocutorio rispetto agli esiti dei reclamati processi di stabilizzazione che ancora attendono risposte concrete dal governo nazionale che, a tutt’oggi, non ha provveduto a a dare seguito agli impegni e che quindi al momento non risultano essere stati emanati gli atti necessari alla prosecuzione delle procedure concorsuali, per dare stabilità ai lavoratori interessati". Lo si legge in un documento della Cgil regionale.

 

"Nel corso della riunione - continua il comunicato - abbiamo appreso che Il Presidente della Giunta Regionale ha provveduto ad inviare una lettera per richiedere un urgente incontro al Ministro Di Maio, al fine di individuare possibili soluzioni per evitare il blocco delle stabilizzazioni, vogliamo ricordare che come Cgil, nel corso delle riunioni intrattenute presso il ministero del lavoro, abbiamo ripetutamente tentato di scongiurare tale ipotesi nefasta, sollecitando atti derogatori in favore della vertenza e ricevendo l'impegno alla presentazione di emendamenti di matrice ministeriale di salvaguardia, che successivamente non hanno trovato conferma nell’azione di governo. Pertanto ci auguriamo che tale richiesta possa far scaturire uno sblocco nel confronto istituzionale, tra il governo regionale e quello nazionale, al quale la Cgil non farà certamente mancare il suo supporto, continuando nell’impegno rivendicativo che da sempre ha contraddistinto la propria azione in favore della vertenza, continuando a e proseguendo a contribuire in maniera propositiva nell’ attività negoziale necessaria a garantire soluzioni per l’intero bacino degli LSU – LPU da stabilizzare".

 

Analogo contributo, si legge ancora, la Cgil "garantirà nel confronto annunciato il prossimo 22 luglio con Regione, Anci e Cal rispetto all’assunzione dei reciproci impegni necessari alle procedure di stabilizzazione In quest’ottica bisogna coinvolgere anche gli Enti Strumentali della Regione, a partire da Calabria Verde che invitiamo a dare seguito agli atti e alle le conseguenti procedure, già programmate e che più volte abbiamo provveduto a sollecitare e che oggi riproponiamo all’ attenzione e alla vigilanza della stessa Regione. Così come necessario - si sottolinea - appare il confronto con la deputazione calabrese, affinché si faccia carico, della più importante vertenza di lavoro della Calabria che vede a rischio gli oltre 4.000 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, gli stessi che quotidianamente garantiscono servizi pubblici essenziali e che con il loro contributo lavorativo tengono in vita gran parte delle attività pubbliche del nostro territorio regionale. Pertanto riteniamo - scrive la Cgil Calabria - che anche in considerazione della scadenza di fine Ottobre, sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti e richiamiamo al ruolo di responsabilità sia il governo regionale che quello nazionale al fine di promuovere, ognuno per le proprie responsabilità, le azioni congiunte idonee a sanare un’ingiustizia storica che ha condannato al lavoro precario, una generazione che non ha avuto altri sbocchi occupazionali e che comunque è risultata di vitale importanza per la nostra Regione. La Cgil con tutte le sue strutture - è scritto in conclusione - si spenderà per raggiungere gli obiettivi di stabilizzazione, lo dobbiamo ai lavoratori e alla nostra terra e se i risultati non dovessero venire sarà impegnata a riprendere una nuova stagione di protesta e di grande mobilitazione".