Si infiammano i rapporti tra Sant'Anna Hospital e Asp di Catanzaro. Il management della clinica privata e i dipendenti ancora in piazza in aperta polemica con la terna commissariale.

Proteste dopo la decisione dell'Asp di avviare una ricognizione per riprogrammare le attività di assistenza cardiochirurgiche. Il timore è che si voglia depotenziare la clinica privata. In particolare, l'Asp nell'ambito della programmazione sanitaria annuale ha inviato al Gom di Reggio Calabria e al policlinico universitario di Catanzaro una nota in cui si chiede la disponibilità a svolgere attività assistenziale di carattere cardiochirurgico. Entrambe le aziende si sono dette disponibili ad incrementare i servizi. E nel frattempo continua a creare apprensione l'ancora incerta volontà da parte dell'Asp a sottoscrivere il contratto per il 2021.

La terna commissariale ha chiarito che la firma della convenzione avverrà solo a ricognizione conclusa. Nel frattempo però si moltiplicano le manifestazioni di protesta per tentare di evitare la chiusura della struttura privata accreditata.

«Siamo ancora in piazza per i malati cardiopatici calabresi e per le 300 famiglie che oggi sono qui a manifestare per il diritto al lavoro e per il diritto alla salute» ha dichiarato Giovanni Parisi, presidente del Cda del Sant’Anna Hospital. «Ormai riteniamo che ci sia un pregiudizio da parte dell’Asp – ha aggiunto – dal momento che per la sottoscrizione dei contratti di prestazioni ambulatoriali e specialistica tutte le case di cura e gli ambulatori privati sono stati chiamati per la contrattualizzazione mentre il Sant’Anna no. Quindi mi sembra che non ci sia alcuna volontà di sottoscrivere il contratto 2021».

«Il commissario ad acta Guido Longo ha dichiarato in Consiglio regionale che noi siamo in piena regola. Siamo l’unica azienda accreditata in Calabria, probabilmente l’unica che ha un certificato di agibilità, sicuramente l’unica che ha l'accreditamento rinnovato per il 2021 e ancora non siamo nelle condizioni di capire che fine faranno i nostri dipendenti, che fine faranno i cardiopatici calabresi che finora nel Sant’Anna hanno trovato risposte assistenziali adeguate».

Rispetto alle polemiche insorte nei giorni scorsi con le cardiochirurgie pubbliche Parisi ha precisato: «Nessuna diatriba con le strutture pubbliche che operano in maniera eccellente. Il Gom effettua circa 600 interventi all’anno, il policlinico ne effettua circa 250 e il Sant’Anna 900. Ma nonostante ciò circa 900 interventi vengono effettuati fuori dalla Calabria. Se riuscissimo ad avere sinergie migliori potremmo azzerare l’emigrazione sanitaria. Ma non dipende da noi bensì dalla programmazione noi siamo disponibili al confronto».