VIDEO | La giovane imprenditrice Francesca, paziente oncologica, alle prese con due battaglie da vincere: «Non chiedo aiuto, solo di poter riprendere a lavorare»
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«Ho pagato sempre tutto. In questo momento sono io ad aver bisogno di qualcosa, ma mi viene negata». Lei è Francesca e mai avrebbe potuto immaginare di dover chiudere per oltre due mesi il suo salone da parrucchiera nel centro di Locri a causa di una pandemia. La giovane imprenditrice tuttavia si ritrova a combattere anche un’altra battaglia. Per lei, paziente oncologica con partita Iva, lo Stato non prevede l’erogazione del bonus da 600 euro. Non chiede nessun aiuto, ma solo di poter riprendere con le giuste misure di sicurezza la propria attività lavorativa, molto più di una cura.
«Non se ne può più – è il suo sfogo - Siamo tutti d’accordo sulla grave condizione sanitaria italiana ma i nostri sacrifici non sono meno importanti. Chiediamo sostegno concreto al nostro governo: non possiamo stare in un angolo e attendere la nostra fine. Perché tutti stanno ricominciando, noi no. Parrucchieri ed estetiste ai margini della società, come se non fossimo mai esistiti».
"Diamoci un taglio" è il nome che Francesca ha voluto dare ad un gruppo su Facebook per richiamare i pensieri e le testimonianze di parrucchieri ed estetisti della Locride, che chiedono all’unanimità di riaprire, per vivere e lavorare. «Non possiamo più assistere alla chiusura completa delle nostre attività – osserva Eleonora, titolare di un centro estetico - con la consapevolezza che il lavoro in nero invaderà il nostro sistema economico mettendoci definitivamente al tappeto in questa dura e lunga battaglia». «Non abbiamo un piano B – afferma Cesira, anche lei parrucchiera – dobbiamo solo riaprire le nostre attività al più presto e ricominciare a lavorare».