VIDEO | Tra la gente intervistata in giro per negozi, c’è chi è soddisfatto dei suoi acquisti, chi quest’anno ha puntato su presenti che fossero utili ed economici. Mentre cresce la spesa online a scapito dei commercianti
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Nelle vie dello shopping si pensa a cosa mettere sotto l’albero. A pochissimi giorni dal Natale c’è ancora chi non ha completato la missione regali. C’è chi ha appena iniziato la caccia a quello giusto, chi è soddisfatto dei suoi acquisti, chi quest’anno ha puntato su presenti che fossero utili ed economici. Al primo posto si piazzano i regali per i più piccoli, poi si pensa a far contenti il resto dei familiari e gli amici puntando su tecnologia, abbigliamento, prodotti di bellezza, libri, ed enogastronomia. Va bene il settore alimentare e della ristorazione. C’è chi confessa di spendere la metà del proprio budget in cibo, rigorosamente nostrano. Secondo i primi studi del Centro Confcommercio Calabria la spesa pro-capite prevista quest’anno per le famiglie calabresi è di circa 170 euro. E la tecnologia è il settore in crescita per il quale si spende di più.
E poi c’è chi acquista comodamente da casa su internet. Secondo una stima di Coldiretti la maggior parte della spesa natalizia (67%) viene fatta nei negozi ma cresce del 14% rispetto all’anno scorso l’on line, soprattutto se si parla di viaggi e regali. Un atteggiamento preoccupante per gli esercenti, come ci spiega Michele Catania rappresentante di categoria di Ascom Confcommercio Vibo Valentia: «Le attività di vicinato generano ricchezza per i territori, cosa diversa è per i centri commerciali e più in generale per i negozi virtuali che drenano ricchezza verso paradisi fiscali. Non si reinveste la ricchezza prodotta dalle attività locali e i piccoli centri, come Vibo, rischiano lo spopolamento».