È quanto emerge dal report di giugno dell'Istat che registra però nel 2021 un aumento del Pil del 6.6%. Il recupero dell'occupazione è stato caratterizzato da una maggiore dinamicità del Sud (+1,3%) rispetto al resto del Paese
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Caro l’inizio delle vacanze estive 2022. Secondo le stime preliminari dall’Istat, l'inflazione in Italia galoppa: «A giugno accelera di nuovo salendo a un livello (8%) che non si registrava da gennaio 1986, quando fu pari a 8,2%». A maggio era al 6,8%. L'indice dei prezzi al consumo registra un aumento anche su base mensile, dell'1,2%.
«L'accelerazione dei prezzi degli alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto carrello della spesa» al +8,3%, secondo le statistiche preliminari. Anche in questo caso è l'incremento più elevato da gennaio 1986, quando fu +8,6%.
Per i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che compongono il carrello, a maggio, l'incremento era stato del 6,7%. I prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi che rappresentano la componente di fondo segnano +3,8% (era +3,2% a maggio) e quelli al netto dei soli beni energetici +4,2% (da +3,6%). Sono aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno dello stesso anno. L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,4% per l'indice generale e a +2,9% per la componente di fondo.
«Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai Beni energetici», si legge ancora nel report Istat. E la crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7% e in particolare degli energetici non regolamentati come i carburanti (da +32,9% a +39,9%). Gli energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +64,3%.
Anche nell'Eurozona l’inflazione continua a macinare record. La stima flash sull'andamento dei prezzi al consumo resa nota oggi da Eurostat evidenzia come «a giugno ha toccato l'8,6%, (contro l'8,1 di maggio), un livello mai registrato da quando è stata creata l'Unione economica e monetaria».
La ripresa economica
L’Istat registra che nel 2021 «la ripresa economica è stata più marcata nelle aree maggiormente colpite dalla crisi del 2020. A fronte di una media nazionale del +6,6%, il Prodotto interno lordo è cresciuto in volume del 7,4% nel Nord-ovest e del 7% nel Nord-est».
L'aumento del Pil è stato meno accentuato della media al Centro (+6%) e al Sud (+5,8%), nonostante in quest'ultima area si sia registrata la performance migliore per costruzioni (+25,9%) e agricoltura (+3,6%). Anche il recupero dell'occupazione è stato caratterizzato da una maggiore dinamicità del Mezzogiorno (+1,3%) rispetto al resto del Paese.