«Farebbe bene a collegarsi meno sui social e più con gli uffici della Regione per capire almeno di cosa parla». È quanto ha dichiarato ai nostri microfoni l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in merito a quanto affermato dall’attuale governatore, Roberto Occhiuto, nella giornata di ieri in un video sui social rispetto agli aumenti degli abbonamenti sulle tratte ferroviarie applicate da Trenitalia: «Pagherà la Regione per accordo capestro fatto da Oliverio nel 2019».

Per chiarire la situazione e rispondere alle accuse mosse da Occhiuto, nel corso dell’ultima puntata del format di LaC Dopo la notizia, è intervenuto l’ex assessore regionale ai Trasporti, Roberto Musmanno, che della giunta Oliverio faceva parte. «Partiamo dal fatto che dal 2019 è in atto un nuovo contratto di servizio, valido per 15 anni fino al 2032, tra Trenitalia e Regione Calabria, dove sono disciplinate le modifiche tariffarie che presuppongono tutta una serie di indicatori che portano a una comunicazione tra i due soggetti, al temine della quale si può intervenire attraverso una serie di contromisure. Come abbiamo fatto con la giunta Oliverio durante la quale non c’è stato neanche un aumento tariffario».

«Oggi la giunta regionale assume una decisione e si riunisce per correggere il tiro. Con ciò stabilisce un principio, ovvero quello di poter intervenire sugli aumenti. Quindi sorge spontanea una domanda. Come mai questa decisione non è stata assunta preventivamente per evitare quello che è accaduto? Una cosa è certa, questo atto poteva essere fatto prima che scattassero gli aumenti».

E alla nostra domanda sul fatto che sia stata una dimenticanza Musmanno risponde. «Non conosco che rapporti ci sono tra Trenitalia e la Regione. Quando c’eravamo noi, prima di avviare delle manovre di questa entità, Trenitalia aveva il buon gusto di comunicare per tempo agli uffici, in maniera tale che si potesse avviare un tavolo di discussione, come abbiamo fatto per ben tre volte durante il mandato».

«Aggiungo inoltre che nel 2019, la giunta Oliverio ha licenziato una delibera, che stabilisce dei tetti alle tariffe del trasporto pubblico, introducendo il cosiddetto Price cap, ovvero un limite del 10% annuo. Insomma, rimane appunto il dubbio su come Trenitalia sia potuta intervenire sulle tariffe senza precedente comunicazione alla Regione, e questo non posso spiegarlo io», ha continuato l’ex assessore regionale.

Il comitato dei pendolari, rappresentato durante la trasmissione da Emily Casciaro, oltre a quest’ultimo aumento delle tariffe, ha inoltre segnalato da diversi mesi alla Regione i disservizi che si verificano: «Nessun intervento al momento. Ci chiediamo da tempo in che modo vengono effettuati i controlli».

«Sono molto rammaricato nell’ascoltare le parole del presidente Occhiuto. Perché visto che sul tema si è andato a firmare un Contratto di servizio, dopo oltre un anno e mezzo di frenetiche trattative, mi sembra quantomeno ingeneroso parlare di chissà quali compensi esorbitanti ci siano dietro i contratti. Qui si tratta di applicare norme comunitarie e norme dello Stato». Ha affermato Musmanno, che poi ha concluso: «Trenitalia è un’azienda che non può chiudere i contratti in perdita. Il contratto presuppone l’individuazione di un servizio che ha un costo per la Regione. Come si arriva a coprire ciò? Considerando un contributo che arriva dal Fondo nazionale dei Trasporti, più eventuali contributi regionali insieme a ciò che viene fuori dal traffico ferroviario. Insomma la Regione può mitigare questi effetti».

La puntata integrale del format di LaC Dopo la notizia.