Due frane, sulla stessa strada, e dopo 3 mesi l'arteria provinciale è ancora chiusa al transito. Capita a Maropati e «sabato prossimo – annuncia Aldo Polisena – faremo una manifestazione di protesta con concentramento proprio di fronte alle transenne che chiudono al traffico l'ex Statale 536». A organizzare il sit in saranno gli attivisti del Coordinamento delle associazioni della Città della Piana, un organismo che ha preso a cuore le tematiche e i disagi legati alla viabilità e alla sanità nel comprensorio di Gioia Tauro.

La strada sotto i riflettori questa volta ha subito il crollo di due costoni della collina sovrastante, quella su cui è adagiata la frazione di Tritanti per intenderci, e dopo tutto questo tempo non solo non stati rimossi i detriti, ma manca anche una messa in sicurezza anche parziale per evitare altri scivolamenti del terreno. «La Città metropolitana ha fatto fin qui orecchie da mercante – prosegue Polisena – non capendo che questa è una strada nevralgica poiché collega diversi centri dell'entroterra sia allo svincolo autostradale di Rosarno sia alla malle del Mesima. Abbiamo interessato anche il prefetto poiché permangono situazioni di pericolo, dovute agli alberi che risultano parzialmente sdradicati».

In effetti, pur essendo apposta la segnaletica che vieta il passaggio dei veicoli, sono tanti quelli che ugualmente percorrono la strada, la cui chiusura penalizza anche l'economia agricola della zona. «Più volte i tecnici della Città metropolitana hanno garantito che l'ente sarebbe intervenuto – afferma Fiorenzo Silvestro, sindaco di Maropati – ma effettivamente nulla è stato fatto. Ultimamente mi è stato spiegato che i lavori di ripristino non partono per via del rischio che nuove piogge impediscano la prosecuzione del cantiere». Insomma l'arteria sembra in un vicolo cieco, da qui la decisione di protestare. «In ogni caso – conclude il sindaco – la Città metropolitana non sta pianificando alcun intervento definitivo, visto che occorrerebbero almeno 10milioni di euro, ma si limiterà, quando sarà, a rimuovere i detriti e ad alzare pochi metri di muro di contenimento».