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“La Calabria, come il ‘Titanic’, continua a colare a picco, mentre nei ‘salotti’ della Giunta regionale si continuano a celebrare risultati inesistenti”.
Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò.
“Impietosi ed inconfutabili, come definirli altrimenti? Sono i dati Istat sull’occupazione nel nostro Paese, in serie positiva in varie regioni del Mezzogiorno, in picchiata (-7400 rispetto all’anno precedente) in Calabria. Il dato disaggregato certifica come la nostra regione si confermi ancora una volta area depressa tendente al peggio, e tutto ciò è il prodotto non solo della disattenzione che il governo Renzi le riserva, ma per l’inconcludenza delle misure che questa Giunta regionale sta mettendo in campo per stimolare la ripresa della domanda interna e, quindi, l’avvio dell’occupazione. Gli stessi organi di governo delle associazioni d’impresa lamentano l’assenza di stimoli e di politiche pubbliche adatte a spingere all’investimento e tutto viene affidato ai miracoli dei futuribili megainvestimenti infrastrutturali (ma quando saranno operativi??), continuando a mantenere in piedi una farsa che si sta consumando alle spalle dei calabresi, soprattutto delle giovani generazioni. La pesantezza dell’azione politico-amministrativa della Giunta regionale e della maggioranza che la sostiene è talmente evidente che criticarne gli effetti è come sparare sulla Croce rossa. Su un punto però – sottolinea Alessandro Nicolò – non si possono fare sconti: il centrosinistra calabrese sta rinunciando alla politica, al confronto in Consiglio regionale, ed ogni misura da prendere appare strettamente correlata al sistema degli equilibri interno al Pd. Non intendiamo rinunciare al ruolo programmatico ed al confronto nell’Aula consiliare, ma la Giunta prepari, almeno sulla carta, un indirizzo che riguardi percorsi credibili ed attuabili di politiche attive per il lavoro, anche di tipo congiunturale, per arginare l’imponente emorragia di perdita di posti di lavoro, stimolando la fiducia degli imprenditori ad ampliare le loro attività e smuovendo, così, il mercato del lavoro. Il Pd ed il centrosinistra non possono trasformare il Consiglio in mero ‘notaio’ delle decisioni della Giunta regionale”.