L'operazione della guardia di finanza è finalizzata a verificare la reale applicazione delle norme previste dal contratto nazionale del lavoro e dalle recenti modifiche apportate dal Jobs Act
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Contrasto al lavoro nero, scovati 21 lavoratori irregolari nella Sibaritide. È quanto emerso al termine di una vasta operazione di indagine e controllo portata a termine dai militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Cosenza. Le attività delle fiamme gialle hanno interessato diverse attività: dalla ristorazione alla vendita al minuto per finire all’edilizia.
L’operazione si inserisce nell’ambito di un piano d’interventi finalizzati a tutelare gli operatori economici corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole e si avvalgono di lavoratori dipendenti assunti in nero o comunque in modo irregolare.
Appicate le sanzioni previste dal Jobs Act
Le violazioni riscontrate sono state oggetto di verbalizzazione al fine di applicare le sanzioni previste dall’art. 3 del D.L. 12/2002, il quale, alla luce delle modifiche introdotte dal D.lgs. 151/2015 attuativo del Jobs Act, stabilisce che in caso di impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro, si applica una sanzione amministrativa che va da 1.500 a 9mila euro per ciascun lavoratore irregolare che non abbia superato, però, i 30 giorni di effettivo lavoro.
Nel caso in cui i lavoratori irregolari siano stati impiegati da più di 60 giorni effettivi di lavoro le sanzioni possono arrivare fino a 36mila euro per ciascun lavoratore.
Scandagliate le posizioni contrattuali di diversi lavoratori
Le indagini della Guardia di Finanza, pertanto, sono state sviluppate al fine di ricostruire la posizione complessiva del singolo lavoratore con riferimento sia al periodo lavorativo svolto che alla corrispondenza delle retribuzioni percepite rispetto alle norme stabilite dai contratti collettivi.
Le aziende irregolari controllate sono state “diffidate”, così come previsto dall’art. 13 del D. Lgs. 124 del 2004, alla regolarizzazione delle inosservanze riscontrate, entro i previsti termini e i lavoratori riconducibili a tali imprese dovranno essere assunti – come previsto da tale normativa - per almeno 3 mesi.
Le norme in materia di regolarità del rapporto di lavoro sono molto severe e contrastano l’utilizzo di lavoratori “alla giornata” sprovvisti di un rapporto di lavoro, irregolarmente pagati ed esposti a possibili rischi di incolumità fisica nei luoghi di lavoro.