Rabbia tra i lavoratori di ogni comparto e di ogni provincia. È stato questo il filo conduttore che ha tenuto assieme i fili di una giornata che si preannunciava piovosa ma che ha, alla fine, consentito ai circa cinquemila manifestanti provenienti da ogni angolo della Calabria di esprimere la forte disapprovazione nei confronti delle politiche finora adottate dalla Regione. Non a caso la protesta ha avuto luogo alla Cittadella, con un lungo corteo che ha invaso pacificamente lo spiazzo antistante.

La partecipazione

La partecipazione è stata elevata. Ottanta i bus che hanno traghettato i lavoratori precari, i disoccupati, i cassintegrati, i pensionati fino sotto la sede della Regione e provenienti da tutte le cinque province. La distesa dei manifestanti si dispiegava a perdita d’occhio mentre blindatissima era la sede della Regione. La manifestazione ha infatti visti impiegato un corposo dispiegamento di forze sebbene non ci siano verificati incidenti.

La protesta

La protesta è stata organizzata da due sindacati: la Cgil e la Uil e ha utilizzato come refrain la frase: “È il momento di cambiare passo”. Un messaggio che i sindacati hanno voluto recapitare fin sotto gli uffici regionale, per suonare una simbolica sveglia al presidente della Regione Mario Oliverio. I segretari regionali dei due sindacati si sono infatti detti molto delusi dal governo e hanno quindi chiesto di impiegare le innumerevoli risorse disponibili e provenienti dal Patto per la Calabria e dal programma comunitario per risollevare le sorti della regione. Le aree di emergenza sono infatti innumerevoli: dalla sanità al sociale con una povertà che in Calabria tocca soglie altissime; dal dissesto idrogeologico agli investimenti per le industrie e per le attività produttive. E infine il lavoro in ogni sua forma. Alla manifestazione erano infatti presenti percettori di mobilità in deroga, disoccupati, i tirocinanti della giustizia e delle pubbliche amministrazioni, i precari e i pensionati; gli strati più deboli ma quelli più numerosi presenti in Calabria.

 

Luana Costa