La segretaria regionale del sindacato è stata ospite del programma di LaC Tv per presentare l’iniziativa che inizia oggi per discutere di diritti che ancora mancano. Soprattutto in Calabria
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Lavoro e diritti. Un binomio spesso scomposto da una realtà fatta di sfruttamento e azzeramento di ogni tutela. Sommerso, precario, spesso senza garanzie riguardanti la sicurezza, come dimostrano i numeri degli incidenti, troppo spesso mortali. Per rilanciare e discutere di questi temi la Carovana della Uil fa tappa anche in Calabria, a Cosenza. Oggi e domani gli appuntamenti ai quali prenderà parte anche il segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri.
La segretaria regionale Maria Elena Senese è stata ospite di Pier Paolo Cambareri nella puntata odierna di Dentro la notizia (rivedi qui), proprio per presentare l’iniziativa del sindacato.
«Un’iniziativa – evidenzia Senese – che serve per sensibilizzare su un tema a molto caro alla Uil, il precariato. I salari bassi, il lavoro povero fanno poca notizia e quindi se ne parla troppo poco».
Occupazione in crescita? «Dati non veritieri»
E se ne parla troppo poco anche a causa dei dati diffusi che dipingono una situazione rosea che invece tale non è. «Il Governo continua a dire che l’occupazione è in crescita, per noi è falso – dice la segretaria –. Bisogna capire di che dati parliamo, di che tipo di lavoro parliamo. L’Istat considera occupata anche una persona che lavora un’ora al giorno, ecco perché quei dati non sono veritieri. I numeri dell’Inps al contrario non sono confortanti, dicono che nella nostra regione il tasso di occupazione è inferiore alla media nazionale».
«Dietro ai numeri ci sono persone – rimarca Senese –. Quando si parla di lavoro bisogna parlare di lavoro di qualità, stabile».
Tra gli aspetti che più preoccupano la Uil c’è quello degli inattivi, giovani che non stanno facendo formazione né cercando lavoro. Quello che emerge, sottolinea Senese, è uno «scoraggiamento generale a livello calabrese».
Il nodo dei salari
Ma quello del precariato non è solo un problema calabrese, è un problema nazionale. Che non viene affrontato adeguatamente proprio perché «si continua a diffondere dati falsi», ribadisce la segretaria della Uil.
«I dati sulla povertà confermano che i nostri salari sono bassi a fronte di un’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto», afferma snocciolando altri numeri: 6 milioni di poveri, 7 milioni sulla soglia della povertà, ossia con un reddito annuo sotto i 20mila euro.
Il bando per il lavoro stagionale
E a proposito di lavoro precario, non si può non parlare del lavoro stagionale, soprattutto in vista dell’estate. Senese commenta con soddisfazione il recente bando della Regione Calabria che prevede fondi per il settore turistico. Un bando alla cui stesura la Uil ha partecipato attivamente. «Una cosa positiva – spiega – è la certificazione legata alla parità di genere, ma la peculiarità di questo bando che abbiamo fortemente voluto è la revoca del finanziamento qualora le imprese non applichino i contratti».
La sicurezza sui luoghi di lavoro
Lavoro nero e lavoro precario, una piaga sociale che si riflette anche sul fronte della sicurezza. Chi propone contratti a tempo determinato, sottolinea la segretaria Uil, non ha interesse a investire in formazione, anche in quella che riguarda la sicurezza. Ragion per cui «un lavoro non regolamentato dal punto di vista contrattuale ha più possibilità di essere un lavoro insicuro».
«Ancora oggi – afferma – gli infortuni mortali hanno le stesse cause di quelli del 1950, ovvero cadute dall’alto o schiacciamento da parte di macchine. Se non si utilizzano dispositivi di protezione individuali e i datori non sono vigili bisogna intervenire in maniera ferma. Abbiamo chiesto più volte al presidente della Regione di fare un tavolo tecnico e lui ha accolto la richiesta. Ci siamo riuniti una settimana fa. La proposta emersa è stata chiara: dobbiamo far parlare tra di loro i soggetti che fanno parte della filiera della sicurezza. L’altra proposta della Uil riguarda l’istituzione di una piattaforma regionale legata alla formazione perché molti certificati sono falsi».
I dazi di Trump
Tra gli argomenti di stringente attualità i dazi di Trump. «Noi esportiamo beni per circa 70 miliardi, in tre aree principali: meccanica, agroalimentare e moda. Quella di Trump è una scelta scellerata – dichiara Senese –, i dazi potrebbero incidere in maniera negativa su questi settori portando a una perdita di circa 50mila posti di lavoro. Ci vorrebbe ora più che mai un’Europa unita».
Capitolo infrastrutture
Uno sguardo, doveroso, alle infrastrutture calabresi. Con i finanziamenti in vista, a cominciare da quelli per la Ss 106. Un periodo importante per l’edilizia, sottolinea la sindacalista. E altrettanto delicato. «Da un recente incontro con Anas è venuto fuori che ci sarà bisogno di 4mila addetti quando i cantieri partiranno, abbiamo chiesto dove prenderanno le maestranze. Bisogna cominciare a ragionare su percorsi di formazione ad hoc, con un occhio di riguardo alla sicurezza». Un aiuto decisivo, in questo senso, viene dai protocolli di legalità.
Gli invisibili
Dall’edilizia alla sanità. Nessun settore è al riparo. Il tema degli invisibili riguarda il mondo del lavoro in generale ed è un trend – spiega Senese – che negli anni si è incrementato e sul quale non siamo mai riusciti a intervenire».
«Noi abbiamo in ogni settore i salari più bassi d’Europa», rimarca poi sul dato della povertà. «Gli 800 miliardi del riarmo – aggiunge – potrebbero essere utilizzati sulla transizione sociale, altrimenti il nostro Paese non riuscirà a invertire la rotta».
All’indice anche i mancati rinnovi contrattuali. «Spesso la parte datoriale pensa di rinnovare dando ai lavoratori un’elemosina – denuncia Senese –. Sedersi al tavolo con la parte datoriale non può voler dire far rinunciare i lavoratori ai loro diritti».
Le nuove sedi
Di recente, l’apertura di una nuova sede della Uil a Filadelfia, nel Vibonese. «Il nostro obiettivo è riuscire a coprire il territorio – dice la segretaria regionale –. Le sedi sono presidi di democrazia importanti, La Uil è una casa in cui chiunque può essere ascoltato e ha possibilità di risolvere i propri problemi, è un modo per stare vicino ai lavoratori».
La due giorni della Carovana
Infine, gli appuntamenti della Carovana. Si parte oggi alle 15.30 in Piazza dei Bruzi, a Cosenza, per poi ridarsi appuntamento a domani mattina alle 9.30.