Il sindacato: «Il territorio ed il Mezzogiorno crescono se il governo saprà affrontare i divari territoriali investendo in politiche per il lavoro, il welfare e la crescita, ha bisogno di lavoro produttivo, non assistito e privo di diritti»
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Si svolgerà a Scalea a partire dalle ore 16.30 di oggi nei locali del centro sociale di via Lauro, l’attivo territoriale dei lavoratori e dei pensionati della Cgil del Pollino-Sibaritide-Tirreno. Si tratteranno i temi del Lavoro, dei diritti e della legalità in preparazione della manifestazione unitaria nazionale di Cgil, Cisl e Uil che si svolgerà sabato 22 giugno a Reggio Calabria e sarà conclusa dal segretario generale nazionale della Cgil, Maurizio Landini.
All’attivo di Scalea saranno presenti: il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, ed il segretario generale della Cgil comprensoriale, Giuseppe Guido. Fra gli interlocutori, il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova, il referente di Libera Calabria, don Ennio Stamile ed il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi.
«Un'occasione per avviare un nuovo percorso»
Per Mimma Iannello, responsabile Cgil del Tirreno che introdurrà il dibattito sindacale, «è un’occasione importante per fare il punto sulle condizioni del lavoro, sui possibili scenari occupazionali, sulla precarietà entro cui muove l’economia del territorio, sulla tenuta dei diritti a partire da quelli della salute, sui temi della mobilità, del diritto allo studio, della sostenibilità ambientale. Ma anche, per riflettere sui temi della legalità in un territorio esposto alla permeabilità di fenomeni corruttivi e ad interessi criminali». Sarà una riflessione a tutto campo dentro la quale la Cgil avanzerà le proprie proposte per avviare un nuovo percorso concertativo capace di sviluppare, con l’intero partenariato del territorio, un progetto ed una programmazione di sistema tesa a sviluppare capacità progettuale da candidare a finanziamento per mettere in moto l’economia, il lavoro di qualità ed i servizi ai cittadini. Ancor più nelle aree interne dove si vivono fenomeni di abbandono, spopolamento e impoverimento di ogni servizio. La discussione territoriale della Cgil, inoltre, sarà calata nel dibattito sul Mezzogiorno, «eterno assente nelle politiche nazionali, al punto da segnare nuovi ritardi e disuguaglianze nell’accesso al lavoro, al reddito ed ai servizi essenziali».