Sono a casa da un mese cinque lavoratori che per più di venti anni hanno prestato servizio nel bar pizzeria dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme. A nulla sono valse le proteste, la catene, le richieste di dialoghi e di chiarimenti fatte affiancati dal sindacato Fisascat Cisl Calabria. Dopo il cambio di appalto che ha visto la Gerico Srl subentrare alla catena nazionale My Chef, il loro rapporto di lavoro è stato interrotto. Il tutto in barba, sostiene Fortunato Lo Papa, segretario Fisascat Cisl, alle norme sui cambi di appalto e alle clausole sociali.


«Chiediamo che l’avviso venga rivisto – spiega Lo Papa- non è possibile che i lavoratori che sono lì da quasi trenta anni e sono stati sottoposti a oltre quattro cambi di appalto con degli accordi che gli hanno permesso di mantenere il posto di lavoro con diritti e livelli e scatti di anzianità ora, invece, ora siano in mezzo ad una strada con un ammortizzatore sociale che dal quarto mese andrà a scalare e non gli permetterà di fare fronte alle esigenze delle loro famiglie». «Oggi è un mese che sono a casa – ci dice un lavoratore- spero che sia anche l’ultimo. A casa ho moglie e due figlie a carico mio, sono monoreddito, la situazione è insostenibile. Ci sono state fatte mille promesse ma alla fine dei conti nulla di fatto». Lo Papa chiama in causa anche la Sacal ed è disposto ad arrivare, ci dice, fino al ministro alle Infrastrutture Toninelli.

«Lavoravo da oltre venti anni in aeroporto come cuoco – ci dice un altro lavoratore- questo è il quinto cambio di appalto. Non so con quali criteri non ci abbiamo assunto. A casa ho anche una bambina con problemi di salute».