Monica Spadafora, classe 1978, gemmologo Igi, ultimogenita del maestro Giovambattista Spadafora, da sempre la sua ombra come solo una figlia femmina può essere, ha inaugurato, insieme alla sua famiglia, uno showroom col brand G.B. Spadafora, nella capitale amministrativa d’Olanda: l’Aia, sede delle delle principali organizzazioni e tribunali internazionali, oltre che di tutte le ambasciate presenti nei Paesi Bassi e città in continuo fermento culturale tra gallerie d’arte, club letterari e musei. Monica era già stata responsabile dello Showroom internazionale G.B. Spadafora presso il villaggio Harrods a Porto Cervo nel 2013. Insomma, la si può definire l’ambasciatrice nel mondo del marchio di famiglia. La strada che ospita questo pezzo di Calabria in Olanda è Denneweg, la più antica della città, letteralmente la “strada dei Pini”, perché, alla fine, tutto torna e la Sila, da cui la famiglia Spadafora proviene, è una costante fonte di ispirazione per la famiglia. Così come la storia e la cultura calabresi.

Quando i gioielli raccontano una storia

«Questo progetto che io e mio marito avevamo in cantiere da qualche anno e che ha trovato il pieno supporto dei miei fratelli – spiega - ha l’obiettivo di far conoscere la nostra terra e la nostra cultura attraverso i nostri gioielli, oltre la nostra regione ed oltre i confini nazionali. Dopo 8 anni di vita qui nei Paesi Bassi, dove ho seguito mio marito per il suo lavoro ma senza mai abbandonare quello di papà, ho imparato a conoscere la comunità locale ma anche quella internazionale, di cui una ricca rappresentanza è stata presente all’evento, e ciò che ho imparato è che le persone qui amano le storie, e noi abbiamo storie meravigliose da raccontare. Lo dico con un pizzico di emozione perché penso a papà, che mi manca ogni giorno ma che sto sentendo forte accanto a me in questa avventura».

Giovambattista Spadafora, padre e maestro

«Riscopro lui in ogni mio gesto – prosegue - e credo che sarebbe felice di vedere il suo nome su questa strada internazionale, vicino al museo di Escher, al palazzo reale, ed ai principali monumenti di una città in cui si è scritta la storia del diritto internazionale e dei diritti umani. Questa cosa mi emoziona particolarmente perché unisce la mia natura artistica alla mia formazione giuridica. L’Aia è la città perfetta per mettere insieme tutti questi aspetti, senza contare la vicinanza ad Anversa, dove mi sono diplomata in gemmologia presso l’IGI (International Gemological Institute of Antwerpen ndr) nel 2015. Abbiamo dato inizio ad un progetto pensato e coltivato negli anni, un altro tassello che verrà aggiunto alla nostra storia, costruita con la stessa attenzione e pazienza da circa tre secoli».