VIDEO | Gli addetti alla sicurezza dell’Istituto di vigilanza notturna e diurna di Catanzaro hanno protestato per il mancato pagamento di salari e straordinari alla presenza anche del segretario nazionale della Cgil Filcams Gabrielli
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«Se le cose non dovessero cambiare proseguiremo con uno sciopero della fame o con le dimissioni di massa». Ancora in protesta, ancora senza stipendio. I vigilantes assunti dall’Istituto di Vigilanza notturna e diurna di Catanzaro e che prestano servizio nell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme continuano a lavorare in condizioni di irregolarità ed anomalie. Lo hanno denunciato oggi durante il sit in organizzato da Cgil Filcams e Uil Tucs. Due stavolta i salari mancanti all’appello. Dal canto suo la Sacal si sta prodigando in ogni modo per cercare di snellire la situazione, vincolando, ad esempio, il pagamento delle fatture all’Istituto al versamento dei salari, ma perdurano criticità.
E quella dei lavoratori dell’aeroporto è una situazione rosea rispetto a quella che vivono molti loro colleghi che operano su Vibo e Catanzaro in ospedali e istituti di vario genere. C’è anche chi non riceve la propria retribuzione da oltre un anno. Su Lamezia oltre ai due stipendi, gli addetti alla sicurezza hanno accumulato da cento a 800 ore di straordinario ciascuno. Inoltre – raccontano - vengono da un’estate che li ha visti lavorare 60 ore settimanali saltando spesso il riposo, anche per due settimane consecutive e senza neanche un giorno di ferie.
Condizioni di lavoro, insomma, massacranti e che si inseriscono in una situazione paradossale che vede la società aeroportuale versare puntualmente i soldi per il servizio appaltato. «Troppo spesso il settore degli appalti vive questo difficoltà in Italia» ha commentato Mariagrazia Gabrielli, presidente nazionale della Cgil FilCams, che ha espresso ai lavoratori la propria solidarietà.