Ancora magagne per via Perugini, dopo le diverse anomalie ed inadempienze sollevate dai sindacati e la tirata d’orecchie delle Prefettura, stavolta la Uil Fp punta il dito contro una determina e si rivolge all'Anac
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«Irregolare, gravemente viziata nella forma e nella sostanza, con una grave duplicazione della spesa, economicamente svantaggiosa, illogica e in violazione della incombenza specifica dell’attività propria del Segretario Comunale».
È questo il pesante giudizio espresso dalla Uil Funzione Pubblica in merito all’affidamento diretto dato dal Comune di Lamezia Terme della predisposizione del Peg (piano esecutivo di gestione) in una lettera indirizzata al prefetto di Catanzaro e all’Autorità Nazionale Anticorruzione, oltre che alla commissione straordinaria, Al Collegio dei Revisori dei Conti, al Responsabile Prevenzione Corruzione, al Segretario Comunale, al Presidente dell’unità di Controllo di Gestione e a tutti i dirigenti.
Un affidamento quello del Peg, spiega il sindacato, che fino ad oggi era stato sempre gestito da risorse interne. Nella determina con la quale invece il provvedimento viene affidato alla ditta IFM di Catanzaro, l’ente spiegherebbe di non avere i tempi tecnici per muoversi diversamente per un urgenza di scadenza di termini.
Circostanza smentita dalla Uil. Mancando l’urgenza, scrive la sigla sindacale - «perché si depauperano € 23.668,00 di risorse pubbliche anziché assolvere alle funzioni proprie assegnate al Segretario Comunale, potendo tranquillamente gestire le previsioni del PEG incluse nell’ultimo documento approvato?».
«Nonostante il Segretario comunale non abbia assunto incarichi con funzioni dirigenziali, dovendo gestire la sola Unità Operativa Autonoma di segreteria generale (coadiuvato di funzionario amministrativo e diversi dipendenti), perché – incalza ancora la Uil - preferisce officiare società esterne per lo svolgimento di funzioni ordinarie dell’Amministrazione? »
E, ancora: «Il Segretario Comunale ha introdotto la possibilità per i dipendenti pubblici di “subappaltare” mansioni e compiti che gli sono stati attribuiti e per i quali, il medesimo percepisce un lauto salario. Con il Suo comportamento, il dr. Giuseppe Piccoli ha risolto la carenza strutturale e gestionale, potendo la Commissione Straordinaria e tutti i dirigenti affidare all’esterno la predisposizione del bilancio, la programmazione delle opere pubbliche etc., pagando ugualmente lo stipendio ai dipendenti oltre alla spesa per l’operatore economico incaricato. Una soluzione da folli - azzarda la Uil - in un ente normale, da manifesta incapacità nel Comune di Lamezia Terme che è, come noto, in regime di piano di rientro».
«Appare indubbio che l’obbligo di accertamento (e conseguente motivazione) sia vigente nel nostro ordinamento in forza del principio generale di buona amministrazione – conclude la Uil - l’omessa verifica preventiva della razionalità della scelta in termini di non duplicazione delle spese, espone necessariamente l’ente ad una eventuale responsabilità amministrativa e per danno erariale».