Pochi giorni fa il Tribunale di Lamezia ha condannato Poste italiane Spa a corrispondere la differenza retributiva, ripristinando e riportando ordine tra diritti e doveri, tra potere datoriale e lavoro subordinato in un'azienda leader del settore. Il tutto parte da un ricorso presentato dalla struttura sindacale della Slc Cgil Poste di Catanzaro per conto di sette lavoratori part-time verticali delle Poste che avevano ricevuto una retribuzione mensile inferiore a quanto spettante.


Sul caso si dice soddisfatta la segreteria regionale della Slc Cgil Calabria che «si complimenta con la struttura territoriale di Poste di Catanzaro per il grande risultato conseguito, e ringrazia contestualmente l’avvocato Danilo Colabraro per aver conseguito l’ennesima vittoria in favore di lavoratrici e lavoratori rappresentati dalla nostra federazione di categoria».


«Il compito del sindacato - ha dichiarato Daniele Carchidi segretario generale della Slc Cgil Calabria - è quello di ricercare accordi e condizioni di miglior favore per le lavoratrici e i lavoratori, e la Slc Cgil in Calabria da tempo prova a far comprendere il valore della contrattazione quale strumento per un buon sistema di relazioni sindacali. Ma quando la controparte dimostra irresponsabilità e sordità ai diritti dei lavoratori, e la via giudiziaria è l’unico modo per farli valere, siamo pronti a usarla, senza remore, e i risultati continuano a darci ragione».

 


«Fa specie - aggiunge Carchidi - che la più grande azienda italiana, con una importante partecipazione pubblica nel proprio azionariato, con fatturati e ricavi miliardari usi mezzucci e interpretazioni contrattuali fantasiose per risparmiare sulle spalle di lavoratrici e lavoratori con contratti part-time. Auspichiamo che Poste Italiane, alla luce della sentenza emessa dal Tribunale di Lamezia Terme ripristini immediatamente il corretto pagamento delle spettanze a tutte le lavoratrici e i lavoratori con contratto part-time verticale riconoscendo quanto non correttamente corrisposto in questi anni con le proprie interpretazioni scellerate».

 


«Qualora continuasse ad applicare pagamenti frutto di elucubrazioni mentali,- conclude Carchidi - la Slc Cgil Calabria è pronta a far valere i diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che ancora oggi Poste Italiane continua a sottopagare in barba a legge e contratto»