Tra il 2013 e il 2014 sono aumentate del 208% le persone che si sono rivolte ai centri di aiuto della Caritas Diocesana di Lamezia Terme. Un dato determinato sia da un accresciuto impoverimento delle famiglie lametine sia da una presenza più capillare della Caritas sul territorio diocesano, con la nascita di un nuovo punto di ascolto nella zona di S. Eufemia.
Questi sono i dati emersi dal Rapporto della Caritas Diocesana di Lamezia. Dal rapporto emerge che il 50% di poveri che hanno richiesto l’aiuto della Caritas lametina sono giovani tra i 25 e i 44 anni. Tra le motivazioni : problemi relativi al lavoro, disoccupazione, impoverimento, richiesta di beni alimentari.


I pasti serviti alla mensa diocesana nel 2014 sono stati 31855 e 120 aiuti mensili giungono alle famiglie dall’Emporio della Solidarietà gestito dal Masci con il contributo della Caritas Diocesana. Commentando i dati relativi al 2014, il direttore della Caritas Diocesana padre Valerio di Trapani ha evidenziato come “il report 2014 ci descrive la povertà nella nostra città come un fenomeno essenzialmente giovanile mentre è quasi nulla l'incidenza delle persone anziane tra i fruitori dei servizi Caritas. Oggi gli anziani sono percepiti come coloro che, in molti casi, sostengono il reddito dei giovani e non viceversa. E' opportuno considerare questo fenomeno come uno dei segnali del fallimento del modello di welfare in Italia oltre al dato che maggiore è il numero dei componenti il nucleo familiare, maggiore sarà la probabilità di entrare nel vortice della povertà”.


“Superare la logica dell’assistenzialismo e della redistribuzione per costruire un modello di welfare generativo e partecipativo” è la sollecitazione di don Giacomo Panizza che ha posto l’accento su “gli oltre 3 milioni di incapienti presenti nel Sud Italia” e sulla necessità per il governo “di far applicare in ogni regione un piano di contrasto alla povertà”.