L’allarme sul caro bollette Assipan di Confcommercio Reggio Calabria lo avevano lanciato in tempi non sospetti. Adesso, i panificatori in primis vivono sulle loro spalle la crisi dei rincari. Una situazione che rischia di far scomparire i piccoli esercizi commerciali e di mettere a dura prova chi ha più forza lavoro e guadagni.

Per contrastare i rincari secondo Assipan di Confcommercio Reggio Calabria saranno fondamentali le decisioni che la politica saprà assumere nei prossimi 60 giorni. Di questo si è discusso nei giorni passati a Reggio, nel corso della riunione del direttivo Assipan, che ha registrato la partecipazione del presidente nazionale Antonio Tassone. Di fondamentale importanza nelle prossime settimane saranno le proposte ipotizzate: tetto ai prezzi di gas ed energia, aumento del credito d’imposta, rateizzazioni più lunghe per le bollette.

Bollette in vetrina

In questi giorni Assipan si è resa poi protagonista assieme a Fipe, Fida a Federmoda dell’iniziativa Bollette in vetrina utile a dare forza alle proposte presentate ai tavoli nazionali. I commercianti hanno esposto in vetrina la bolletta dello scorso anno e quella del mese corrispettivo del 2022. Un confronto impari che vede, in alcuni casi, le cifre addirittura quadruplicarsi.

«Gli aiuti servono adesso»

«Non possiamo parlare di bollette pazze perchè era tutto nell’aria-spiega Nino Laurendi, presidente del gruppo provinciale dei panificatori – lo avevamo anticipato a giugno, considerato il tenore delle prime bollette che sono arrivate in azienda. Oggi ci troviamo a parlare di attività come piccoli artigiani che da 1.500 si ritrovano 5.000 euro da pagare. Si farà di tutto per pagarle in questo periodo ma per quelle che verranno il problema sarà difficile da affrontare. A ciò si avvicina la mancanza del grano, del gasolio e dei mezzi che servono per l’autotrazione, sia per le nostre attività, sia nelle attività di trasformazione delle grandi industrie.

Il problema è molto serio e la politica nazionale dovrebbe sposarlo per venirci incontro. Gli aiuti servono adesso, dopo non serviranno più a nulla. Oggi abbiamo bisogno di interventi per le attività che sono in ginocchio. Siamo disperati. L’unico modo per rialzarsi è abbassare le saracinesche. Senza interventi seri non ci saranno altre possibilità. Altrimenti bisognerà pensare ai tagli: i primi saranno quelli al personale. Ma non vogliamo fare tagli, né aumenti dei prezzi».

«Mi sono arrivate bollette pregresse fino a 9.000 euro – spiega Rodolfo Magno del direttivo Assipan Reggio – tutti dobbiamo partecipare della problematica. Finora siamo stati con la testa abbassata, ma se continua così abbasseremo le serrande. Oltre alla corrente elettrica c’è pure il metano, tutte le materie prime che hanno fatto salire i prezzi. Con l’aumento di 50 centesimi del pane non abbiamo risolto nulla. Non possiamo chiudere le nostre attività perchè lo Stato mi sta mettendo alle strette, dev’essere una mia scelta».

A rischio le professioni artigiane

L’imprenditore poi fa il punto su un risvolto, abbastanza drammatico, legato ai rincari, la scomparsa delle professioni artigiane, per le quali le bollette carissime potrebbero rappresentare il colpo di grazia.

«L’arte panaria non esisterà più. Già adesso non si trova più manodopera: non c’è personale, soprattutto giovani che possano portare avanti questo che è un mestiere pesantissimo. Un lavoro che inizia alle prime ore del mattino prestissimo. Se non c’è un guadagno che possa soddisfare è difficile che si possa fare questa scelta di vita».