Hanno percorso le statali 106 e 107 a bordo dei loro trattori, diretti all’invaso di Calusia, dove hanno stazionato per qualche ora, per protestare contro la carenza idrica che sta mettendo in ginocchio le loro attività. Una rappresentanza degli agricoltori di Isola di Capo Rizzuto e Cutro ha manifestato pacificamente questa mattina per chiedere un aumento della portata dell'acqua: i quantitativi ad oggi rilasciati dalla A2A, multinazionale che gestisce la risorsa idrica, risultano insufficienti a garantire l'irrigazione delle colture, causando gravi disagi anche agli allevamenti di animali.

La protesta degli agricoltori

«Secondo quanto prevede la convenzione datata 1968, quando c’erano sistemi di irrigazione ben diversi da quelli attuali, vengono rilasciati 33 milioni di metri cubi d’acqua, ma – spiega Antonio Tambaro, rappresentante degli agricoltori di Cutro - a quelli destinati all’agricoltura, vanno sottratti quelli ad uso potabile per i comuni di Roccabernarda, Isola Capo Rizzuto e Cutro. Ne restano 27-28 milioni per un territorio che ha quasi 13 mila ettari di terreno irriguo: per l’agricoltura attuale e per le potenzialità del territorio e del prodotto calabrese sono insufficienti».

Le aziende agricole contano i danni

Gli agricoltori chiedono che «venga risolta una volta per tutte la crisi idrica nel Crotonese. Tutti noi, quando facciamo investimenti a inizio campagna, stiamo con l’angoscia dell’incognita della raccolta. Il 18 agosto ci hanno chiuso i rubinetti, ma siamo da mesi in agonia anche perché neanche le condizioni meteo ci stanno aiutando. L’estate è stata torrida e, all’inizio, i quantitativi d’acqua rilasciati da A2A non rispettavano le esigenze del territorio. Ciò ha comportato notevoli disagi e perdite tra il 30% e il 40% dell’intero prodotto. Dopo il 18 agosto, quello che ci era rimasto per portare a termine la campagna, è andato tutto perso. Oggi, chiediamo delle risposte sia per quanto riguarda il discorso acqua sia per avviare un tavolo tecnico per quantificare i danni che le aziende agricole hanno subito a causa della carenza idrica».

«La situazione è tragica – aggiunge Pietro Rossi, agricoltore cutrese –. Dai primi di agosto non riusciamo più ad annaffiare a pieno ritmo. Ci sono colture ancora in atto: erba medica, peperoni, melanzane, mais. I disagi sono consistenti, sia a livello economico che di immagine per il crotonese, una provincia che vive di agricoltura e non va abbandonata. I danni ci sono, ma noi interessa innanzitutto ottenere prima quello che ci spetta perché avere l’acqua è un diritto di tutti».

La convenzione sarà aggiornata

La necessità di aggiornare la convenzione del 1968 tra la Cassa del Mezzogiorno e l’allora concessionario idroelettrico, che regola anche i rilasci di acqua per finalità idropotabili e irrigue dai bacini silani, ormai vetusta e non più rispondente ai bisogni degli agricoltori, era stata sottolineata più volte anche dal Consorzio di Bonifica ionio crotonese. E, secondo quanto riferiscono dal Dipartimento regionale all’Ambiente, proprio il 25 agosto scorso, Regione e A2A hanno trovato un accordo per modificarla. «Il nuovo atto – si legge nella nota - disciplina la possibilità del rilascio, a favore del fondovalle del Tacina, di volumi idrici annui aggiuntivi da parte di A2A, rispetto a quelli previsti nella Convenzione del 1968».

L’ammodernamento delle reti idriche

«L'accordo – è scritto ancora nella nota - prevede inoltre l'avvio, da parte della Regione Calabria, di un importante programma pluriennale di investimenti per l’ammodernamento delle reti irrigue, al fine di un più efficiente utilizzo di una risorsa fondamentale come l’acqua. In linea con gli obiettivi del Gruppo A2A, di generare valore condiviso per tutte le persone e i territori in cui la società è attiva, si intende così garantire agli agricoltori del basso Tacina una maggiore disponibilità di acqua e, in prospettiva, anche una rete irrigua più efficiente che sia volano per la modernizzazione dell’intero comparto agricolo, che dovrà accompagnarsi all’adozione di nuove tecniche di irrigazione per il contenimento dell’uso della risorsa idrica». Anche la regolarità dell'approvvigionamento idropotabile dei territori di Cutro e Isola Capo Rizzuto (che nell’ultimo periodo hanno particolarmente sofferto l’emergenza idrica, ndr) trarrà beneficio dalla possibilità di incremento dei rilasci di acqua da Migliarite, qualora necessario. Rilasci che, per quanto concerne i volumi destinati a uso potabile, non sono mai stati sospesi né interrotti da A2A nei giorni scorsi».