VIDEO E INTERVISTE | Siamo andati all'aeroporto di Lamezia per incontrare chi vive fuori e chiedergli con quale spirito rientra nella propria regione. Ecco cosa ci hanno risposto
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Argentina, Norvegia, Germania. Ma anche Bologna, Milano, Roma. Ci sono anche loro, i calabresi di ritorno ad affollare in questi giorni lo scalo internazionale di Lamezia Terme.
Tornano nella loro terra d’origine per riabbracciare parenti e affetti, ma anche per riscoprire i luoghi a loro cari, cibi dal sapore antico, riassaporare dialetti, sensazioni e situazioni. Ma la nostalgia non lenisce la rabbia per criticità e deficit incancreniti e che di anno in anno ritrovano al varco.
Specie per chi le ferie le ha già finite e rientra nella città o nel Paese in cui ha scelto di vivere con la nostalgia per le sue origini e la dimostrazione, l’ennesima, che alcuni “andazzi”, piuttosto che disagi, sono difficili a morire.
«Sono tornato dalla mia famiglia a San Pietro di Caridà - ci racconta un calabrese in partenza per Bergamo – la spiaggia più vicina è quella di Nicotera Marina. Ogni giorno ho percorso 25 chilometri su strade piene di buche da anni. Che cosa aspettano per rimetterle a posto?».
C’è chi poi non ha potuto nei pochi giorni a disposizione visitare tutti i luoghi che si era prefissato per la mancanza di una rete infrastrutturale adeguata. «Sono tornata dalla Germania per fare visita a mia madre e a mia sorella – racconta una donna originaria di Rose, nel cosentino – abbiamo visto santuario di Paola ma non ho trovato un autobus e alla fine ho preso un taxi che ho dovuto aspettare per un’ora e mezza. Volevamo poi andare in Sila ma non abbiamo trovato il treno. Non sono affatto soddisfatta dei trasporti».
«Sono immigrato 35 anni fa – si sfoga un altro calabrese che ha finito la sua permanenza e sta per rientrare in Germania – ho trascorso questi giorni tra Crotone, Le Castella e Isola Capo Rizzuto. Come faccio a dirle cosa non funziona se non funziona nulla?»
Strade colabrodo, un sistema di trasporti che non permette di raggiungere le mete turistiche agevolmente, lidi balneari improvvisati, carenza di servizi, scarsa propensione all’accoglienza del turista, sono alcune delle lamentele che raccogliamo.
Ma non tutti coloro che lasciano questa estate la Calabria sono così negativi. C’è anche chi come una donna originaria dell’Argentina e ritornata nel paese di origine del padre, Badolato, ed è entusiasta della Calabria: «La Calabria è bellissima, siamo stati benissimo. Sono rimasta entusiasta specialmXente del cibo. In Argentina ho provato a cucinare qualcosa che mi ha insegnato mio padre ma non è la stessa cosa. Qui è tutto più magico».