Il progetto da 1,8 miliardi di euro arranca in tutta Italia. Circa la metà degli indirizzi civici previsti nel Piano è risultata inesistente. Servirà almeno un anno in più per coprire tutte le aree previste
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Internet super veloce: non pervenuto. La copertura dell’Italia con la fibra da un Gigabit al secondo va a rilento (a dir poco) e la Calabria conferma il ritardo che mette a rischio i fondi europei investiti sul Piano. Si tratta di 1,8 miliardi di euro investiti per dare agli italiani il diritto di avere una Rete al passo coi tempi: il Paese li perderà se non riuscirà a completare il piano di copertura.
Italia 1 Gigabit, il piano a rischio, è del 2021: i lavori sono partiti nel 2022 con i fondi del Pnrr, dunque sono vincolati alle scadenze europee. L’idea è quella di portare nelle case degli italiani una rete in fibra ottica pensata per garantire ai cittadini e alle imprese di restare al passo per decenni.
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Il sito Connetti Italia, del governo, rende conto dello stato di avanzamento del piano: a novembre era arrivato a coprire appena il 3,46% degli indirizzi civici previsti. Ne è stato messo in lavorazione il 15,32%. Il dato per la Calabria (dove ad aggiudicarsi i lavori sono stati Tim e FiberCop) è ancora più basso: è stato raggiunto il 3% degli indirizzi previsti (quasi 27mila), mentre il totale dei civici in lavorazione è di circa 92mila. C’è un po’ di Calabria anche negli interventi realizzati nell’ultimo mese (il riferimento è sempre novembre): Aprigliano, Cotronei, Mangone e Borgia sono stati interessati dai lavori del piano.
Uno dei problemi emersi per Italia 1 Gigabit è quello degli indirizzi civici. Circa la metà di quelli previsti nel piano sono risultati inesistenti, per storici problemi nei database della toponomastica italiana.
Un imprevisto non da poco: i civici da coprire saranno quindi circa la metà del previsto ma il territorio da raggiungere con i cavi fibra ottica sarà lo stesso, con case più rarefatte. Per questo imprevisto, potrebbe essere necessario dover posare più fibra: è quanto ha denunciato Open Fiber (uno dei vincitori del bando 1 Gigabit; l’altro è Tim), secondo quanto riporta Repubblica.
L’operatore prevede che servirà così almeno un altro anno in più sul previsto, che sarebbe giugno 2026. «Il Piano Italia 1 Giga è stato caratterizzato sin dai suoi inizi da ritardi rispetto agli obiettivi», rimarca Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti, società di consulenza.
I problemi sono così seri che «serve probabilmente un reset dell’intero piano», secondo Cristoforo Morandini, analista preso Ptsclas.
In audizione alla Camera a fine 2023 il sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti (Fdi) ha dato la colpa ai governi precedenti: «I ritardi accumulati rispetto alle scadenze Pnrr sono una diretta conseguenza delle decisioni prese dal governo che ci ha preceduti». Intanto Internet in Italia va (ancora) a rilento e i fondi del Pnrr rischiano di tornare indietro.