VIDEO | Dopo la clamorosa notizia dello sportello di informazioni turistiche desolatamente sguarnito nel centro dell’aeroporto di Lamezia, la società concessionaria che gestisce lo scalo prima cerca di negare l’evidenza e poi accusa la Regione. Intanto i viaggiatori continuano a lamentarsi: ecco cosa ci hanno detto
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Nessuna novità positiva, nell’aeroporto di Lamezia Terme, dopo la scoperta che l’Infopoint del turismo non funziona. Siamo tornati nello scalo, per capire se sono stati presi provvedimenti dopo la notizia del disservizio, che di click in click ha fatto il giro del mondo. E conta poco che il biglietto con su scritto "chiuso per ferie", messo in bella mostra ieri sul bancone, sia una burla o meno. Resta il fatto che dietro quel desk ancora oggi non si vedeva nessuno, sebbene la società concessionaria dello scalo, la Sacal, assicuri che garantisce con il proprio personale la regolarità del servizio.
Solo che, rientrando nello scalo, ci si accorge che di operatori - mentre l‘aeroporto pullula di passeggeri – non si vede neanche l’ombra, chi arriva continua a lamentarsi e, lo scorrere del tempo, fa capire che questa presunta burla, questa ennesima cattiva figura della Regione nel settore del Turismo, non è stata smentita formalmente, neanche con un rigo di comunicato.
Indifferenza e depistaggio, quindi, mentre alla Sacal ci dicono che per capire l’esatta portata economica del corto circuito, “biosgna parlare con i vertici”.
È la presidente della Proloco lametina, Giusy Ruberto, a spiegare che la sua associazione si è aggiudicata la gestione del servizio per l’aeroporto cittadino e lo scalo di Reggio Calabria – per 100mila fino a dicembre – ma ancora manca l’impegno di spesa e che fino a quando alla Cittadella non completano l’iter, i volontari non lavoreranno.
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