L’Ambito territoriale sociale di Vibo Valentia potrà presto contare su 11 nuovi professionisti grazie all’esito positivo di un bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che potenzierà l’Ufficio di piano nel Comune capofila (appunto Vibo Valentia) permettendo di andare incontro alle esigenze dei cittadini e garantendo adeguati servizi sociali alla persona e alla famiglia nei 15 comuni del vibonese facenti parte dell’Ambito (Filadelfia, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Ionadi, Maierato, Mileto, Monterosso Calabro, Pizzo, Polia, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ipponia, Sant’Onofrio, Stefanaconi, Vibo Valentia).

Per illustrare i dettagli dell’importante notizia si è tenuta, al Comune di Vibo Valentia, una conferenza stampa presieduta dal sindaco Enzo Romeo affiancato dall’assessore alle Politiche sociali, Lorenza Scrugli, unitamente al segretario generale dell’ente Domenico Libero Scuglia all’epoca dell’Avviso (settembre 2024) dirigente ai Servizi sociali, ed all’attuale dirigente di settore Carla Montesanti. Sono nel dettaglio 4 amministrativi, 2 contabili, 2 psicologi e 3 educatori e pedagogisti le figure che saranno destinate all’Ufficio di piano per 36 mesi consecutivi garantendo un struttura stabile, con le procedure di assunzione gestite direttamente dal ministero con un apposito concorso, e sarà sempre il ministero a provvedere ai relativi costi del personale.

L’Ambito territoriale sociale di Vibo Valentia potrà presto contare su 11 nuovi professionisti: «una piccola rivoluzione per un welfare più vicino ai cittadini» ha spiegato l’amministrazione comunale in conferenza stampa.

«Oggi sono veramente orgogliosa del passo fatto - ha commentato l’assessore Scrugli -. Si tratta di un lavoro che è iniziato in agosto proprio per ridare a questo Ambito quella centralità di cui ha bisogno, quella possibilità di lavorare davvero in maniera organica, funzionale ai cittadini. E sono particolarmente orgogliosa perché si è riuscito a realizzare in pochissimo tempo un qualcosa che a quest’Ambito mancava da anni». Una riorganizzazione, ha sottolineato Scrugli, in grado di creare un welfare sempre più vicino alle persone fragili: «Ce ne sono tante, anche troppe e credo che di tante magari non abbiamo neanche pienamente contezza, anche perché spesso per una questione di dignità alcune famiglie preferiscono non chiedere aiuto. Noi speriamo di raggiungere queste persone e creare anche una storicità delle varie situazioni». Continua a leggere su ilvibonese.it