Dallo studio condotto dalla docente di marketing territoriale Sonia Ferrari e dalla ricercatrice dell'Università della Calabria Tiziana Nicotera, autrici del primo rapporto sul Turismo delle radici in Italia, emerge la forte attrattività dei piccoli borghi verso le comunità italiane emigrate all'estero. Un fascino esercitato anche sulle generazioni successive, cresciute lontane dal nostro Paese e che tuttavia avvertono la sensazione di aver smarrito una parte essenziale della propria esistenza. Per questo desiderano compiere a ritroso il percorso dei loro antenati, sulle tracce dei luoghi d'origine dei loro genitori o dei loro nonni, partiti in cerca di fortuna.

Il richiamo emotivo

Il rapporto, presentato nell'aula Caldora dell'ateneo di Arcavacata, non è solo un utile strumento di approfondimento del fenomeno: tratteggia anche le strategie per offrire la migliore accoglienza a questa particolare categoria di viaggiatori, richiamati in Italia da sentimenti di carattere emotivo ed anche da legami di tipo familiare. Il loro desiderio è soprattutto quello di vivere una esperienza immersiva, per ricostruire quel tassello mancante della propria identità.

Accoglienza su misura

«Questa forma di turismo è fondamentale anche per la Calabria - spiega Sonia Ferrari - Dalla nostra ricerca emerge quali sono le aspettative dei turisti delle radici: cercano un'accoglienza calorosa, vogliono essere considerati membri della comunità, intendono accedere a documenti di archivio per completare il proprio albero genealogico ed anche entrare in contatto magari con parenti rimasti a vivere nel borgo di origine oppure, ancora, imparare il dialetto locale o le ricette culinarie tipiche del luogo. La conoscenza di questi elementi consente di formulare un'offerta di accoglienza su misura per attrarre anche quelle generazioni più giovani, con cui il legame rischia di spezzarsi, e tentare al contrario, di creare un rapporto duraturo nel tempo».

Opportunità per i piccoli borghi

Sono circa 80 milioni i cittadini di origine italiana, residenti all'estero per effetto di flussi migratori concentrati soprattutto tra il primo ed il secondo dopoguerra. Un miliardo di euro la ricchezza prodotta dal loro rientro in Patria per periodi di vacanza più o meno lunghi. Il richiamo delle origini è anche una opportunità per la rinascita dei piccoli borghi. Anche per questo il Ministero degli Affari Esteri ha sostenuto la ricerca attingendo ai fondi del Pnrr. In rappresentanza della Farnesina è intervenuta Sara Rossi. Hanno portato il proprio saluto, tra gli altri, Klaus Algieri, vicepresidente nazionale di Unioncamere e la presidente della provincia di Cosenza Rosaria Succurro.