VIDEO | Un prodotto destinato a scomparire ma recuperato attraverso le coltivazioni di anziani locali e recentemente insignito del riconoscimento Deco (ASCOLTA L'AUDIO)
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C’è la rossa, ma c’è anche la bianca che a gusto e proprietà non ha nulla da invidiare alla cipolla di Tropea. È l'antico tesoro di Castrovillari che ha recentemente ottenuto il riconoscimento De.Co. (Denominazione comunale) anticamera di marchi più ambiti come l’Igp e la Dop. Rischiava di scomparire se non fosse stato per una ventina di produttori locali che ha così evitato l’estinzione di un prodotto di alto pregio che ha già un mercato di nicchia.
A portare avanti l’ambizioso progetto è l’Arsac, l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, in collaborazione con il Crea, Centro di ricerca per l’orticoltura di Pontecagnano (Sa).
Parla di processo virtuoso l’assessore allo sviluppo economico di Castrovillari Nicola Di Gerio: «Oltre al riconoscimento De.Co. – dice l’amministratore -, abbiamo redatto un disciplinare di produzione che tra le altre cose non ammette l’uso di prodotti chimici di sintesi. Documento condiviso e sottoscritto da tutti i produttori che credono in questo progetto».
Oggi un prodotto di nicchia, «ma fino agli anni ’70 – spiega Luigi Gallo, divulgatore agricolo dellArsac – la cipolla bianca veniva coltivata in molti terreni per poi quasi scomparire. Un paio di anni fa siamo riusciti ad ottenere i semi da qualche anziano della zona che ancora coltivava il bulbo. Ciò ci ha permesso di rilanciare il prodotto che ha fatto presa soprattutto sui giovani. Sono loro i promotori di questa iniziativa», conclude Gallo.