Dal 14 al 17 aprile 2024 si terrà alla Fiera di Verona la 56ma edizione del Vinitaly, appuntamento annuale prestigioso dedicato all’economia e alla cultura del vino. Se c’è un mondo che dà chiaramente la misura di quanti cambiamenti stiano intervenendo nel sistema agroalimentare globale, questo è proprio quello del vino. Stanno mutando velocemente i gusti: diminuisce, ad esempio, la richiesta di “rossi” e cresce quella di bianchi, rosati e bollicine.

La gestione dei mercati internazionali, e quindi dell’export, è sempre più complessa, causa anche continue crisi internazionali che destabilizzano di mese in mese gli orizzonti. Il tutto accade in un pianeta in evoluzione, tra Paesi emergenti e vecchie realtà talora in difficoltà o di persistente vitalità. Come non accennare poi ai sistemi della distribuzione, tra l’atmosfera accogliente delle enoteche e gli scaffali sempre più specializzati degli ipermercati, scoprendo però che fette di fatturato considerevoli vengono garantite dai discount e dai supermercati di vicinato.

Con LaC la Calabria protagonista al Vinitaly: ECCO LA NUOVA SEZIONE

E poi la frontiera (nuova?, quasi superata?) dell’e-commerce che occupa ancora una nicchia ma non può essere sottovalutata. E infine la ristorazione, in un arcobaleno di proposte che va dai templi del gourmet alle pizzerie. Tendenze, fenomeni strutturali, regole Ue sull’agricoltura, dinamiche nazionali e internazionali… il vino deve intuirle, prevederle, metabolizzarle, seguirle ma non farsi fagocitare. Talora, ed il successo mai scalfito dei grandi vini lo conferma, stare fermi e seguire la propria strada che punta tutto sulla qualità estrema, identitaria e identificabile, è forse la strada più corretta e sicura. Sì, perché se di “rossi” se ne bevono di meno, si fa comunque a gara per accaparrarsi i “migliori rossi”, siano essi provenienti dal Piemonte, dalla Toscana, dal Veneto o dal Sud Italia, o anche da Paesi europei ed extraUe.

Un’analisi a parte meritano le “bollicine”, tra il successo strepitoso del Prosecco gigante del Made in Italy, e la sfida continua fra i nobili Champagne francesi e i Metodo classico italiani. Vien fuori, era inevitabile, l’eterna sfida fra Italia e Francia, che si contendono di continuo il primato sulla produzione annuale di vino e sull’export. I Transalpini riescono a “strappare” nelle esportazioni un prezzo medio al litro più alto, per cui ad esempio nella vendita di bottiglie Dop superano l’Italia in valore. Ma il Belpaese vanta da tempo record consolidati che trovano proprio negli eventi inaugurali del Vinitaly uno dei momenti in cui esperti, produttori, protagonisti e istituzioni si confrontano.

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LaC al Vinitaly 2024

Il network LaC seguirà in maniera particolarmente attenta il nuovo evento scaligero, forte di un sistema di comunicazione molto moderno e integrato che spazia dalla tv tradizionale veicolata sul digitale terrestre (canale 11) alle opportunità sempre più sofisticate dell’app LaC Play, dal giornale online ai social, con professionalità qualificate e d’esperienza. La presenza sul canale 820 di Sky, che garantisce visibilità in tutta Europa e fino agli Emirati Arabi, e sul 411 di Tivùsat con copertura integrale dell’Italia, cui si aggiunge la possibilità, attraverso la menzionata app LaC Play, di seguire dirette e approfondimenti su qualsivoglia strumento digitale collegato a internet, nonché la leadership ormai consolidata di LaC News24, offrono al network di LaC una potenza mediatica in grado di raggiungere milioni di utenti nei cinque continenti.

LaC Network racconterà certo la Calabria enologica, ma lo farà tenendo conto degli scenari su descritti, con confronti e focus che raccoglierà in una sezione della testata appositamente allestita e QUI consultabile. Puoi capire la Calabria del vino se la inquadri in contesti nazionali e sovranazionali. Ed è questa la ragione principale per la quale tanti produttori e vitivinicoltori calabresi saranno attivi nella città di Giulietta per confrontarsi con i loro colleghi di tutto il pianeta e con i circa 1.200 buyer selezionati da Vinitaly assieme a Ice-Agenzia, provenienti da 65 Paesi. Secondo dati offerti proprio da Veronafiere, il 15% delle presenze di operatori stranieri giungerà dagli Usa, e il 23% da Canada, Cina e Regno Unito. Ma giungeranno buyer anche da Africa, Oceania e Sud America. Quattromila gli espositori dell’edizione 2024. A latere la 28ma edizione di Sol (International olive oil trade show) e di Xcellent Beers. Diciassette i padiglioni impegnati per 100mila metri quadrati di superficie utilizzata.

Il vino prima di essere un’economia è cultura, è storia, è identità, è sensazioni ed emozioni. Il vino è agricoltura, è vigne e paesaggi, è salvaguardia di vitigni autoctoni e quindi di biodiversità, è tecnologia ma soprattutto esperienza umana, è racconto dei territori, è attrattore turistico. In questo contesto il Sud Italia e la Calabria hanno senz’altro molto da dire.