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Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei lavoratori OSS in forza alla Coopservice che chiedono chiarimenti in merito alla loro posizione e scrivono direttamente al direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Achille Gentile.
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Caro Direttore,
Dopo anni di attesa e di promesse continuiamo a registrare ennesimi raggiri nei confronti dei lavoratori “esternalizzati” con la qualifica di OSS che svolgono la propria attività da oramai 20 anni e che dal 2008 ad oggi rendono possibili le attività di “supporto al paziente” garantendo i LEA in tutte le Unità operative dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
Tra poco meno di un anno, l’appalto per questo servizio scadrà e poiché le ultime norme che regolano queste attività, sono mirate a “bloccare” tali esternalizzazioni si intravede per noi una stagione triste e mortificante, a meno che, non si possa avvertire un processo di internalizzazione, che possa garantire la continuità lavorativa per le oltre 80 famiglie coinvolte in questa assurda vicenda.
Questa spinoso caso deve trovare una soluzione e non si può mettere la testa sotto la sabbia perché al centro ci sono le nostre famiglie, i figli, mutui da pagare e la stessa nostra esistenza.
I lavoratori di Cosenza meritano, come tra l’altro hanno fatto in altre città, una rivalsa. I lavoratori “precari”, si perché di fatto questo siamo, se pur con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, la nostra vita è sempre stata legata all’appalto a “ribasso”. Quindi sempre con la paura del licenziamento o dello stipendio decrementato. Ci siamo accontentati, abbiamo abbassato la testa ed abbiamo lavorato per dare dignità alle nostre famiglie.
Abbiamo più volte bussato alla vostra porta, anche se l’abbiamo trovata aperta, abbiamo la sensazione di essere “figliastri” . A volte la sensazione è di essere invisibili, gli ultimi.
L’ultime delibere sono state in senso opposto ad un nostro riconoscimento. Si è trovata la formula per attingere da altre graduatorie unità di OSS, se pur i concorsi erano per altre province e non danno la possibilità in altre formule. Molti di noi non avendo avuto possibilità di partecipare proprio per la lontananza dell’impiego hanno rinunciato. Eppure avete trovato un modo per poter impiegare questo personale qui a Cosenza. Che fortuna per quei cosentini che hanno partecipato a Reggio. A saperlo prima, avremmo impegnato i nostri sforzi anche li. Ma non è per tutti l’intuizione, la lungimiranza.
Sempre in questi giorni avete riaperto, per l’ennesima volta, una mobilità extraregionale. Ma dopo indetto un concorso si poteva fare ? Non lo sappiamo ma ci vediamo scippati posti importanti, numeri che divendono sempre meno.
Lo so che magari la legge vi darà pure ragione, ma analizziamo bene il danno sociale che si sta causando alla nostra città ed ai tanti di noi che aspettano di vedere i sacrifici di una vita infrangersi solo perché chi poteva aiutarci non lo ha fatto.
Ci vediamo disperati, depressi e abbandonati e tale sensazione non potrà non far scaturire lotte Sindacali più coincise e dure. Perché ripetiamo né va della nostra vita , della nostra sopravvivenza .
Non possiamo più fidarci di parole di conforto e di attesa se poi gli atti concreti da voi avanzano dalla parte opposta alla nostra.
Nei prossimi giorni ci vedremo costretti a riunirci in assemblea per poter spiegare a tutti i lavoratori gli atti e i fatti in questione.
La nostra speranza che l’amministrazione possa cogliere la nostra disperazione e che possa trovare, come ha sempre fatto, in altre occasioni, lungimiranza e assolvere agli obblighi morali che questa questione pone da anni.
I lavoratori OSS in forza alla Coopservice