VIDEO | La giovane professionista è stata fortemente penalizzata dalla conseguenze economiche del virus ma ora è pronta a ripartire: «Dietro questi lavori c'è voglia di rinascita»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
Si chiama “il Deserto” inteso come il luogo della solitudine, quello che ci ha mostrato il coronavirus ma anche come punto di partenza per una nuova rinascita. La collezione primavera estate della stilista catanzarese di alta moda Azzurra Di Lorenzo, è nata nei lunghi mesi della pandemia, quando anche il mondo della moda ha risentito profondamente delle conseguenze del coronavirus. «In questo periodo abbiamo avuto più tempo per pensare, per creare, ma anche per fare un viaggio introspettivo dove si deve attraversare per forza il deserto del dolore, inteso come grado zero dell’anima, alla ricerca del proprio io, per poi arrivare a scorgere la luce e avere una rinascita. Questo mi ha portato a partorire la nuova collezione che è stata veramente molto pensata».
Moda e natura
Un viaggio che ha portato anche alla scoperta di posti nuovi come la spiaggia rossa del camping San Paolo di Isola Capo Rizzuto, diventata location ideale per il video di presentazione della nuova collezione che vuol essere anche un modo per far conoscere quei luoghi meravigliosi tutti da scoprire di cui la Calabria è ricca. «Questo spot è volutamente girato in Calabria proprio perché la rinascita, per me, avviene dalla mia terra - sottolinea la stilista -. È un lavoro che abbiamo realizzato insieme a tanti professionisti, da Antonella Iorfida, la travel designer che mi ha fatto scoprire il posto, al videomaker Giuseppe Cristiano e a tutto lo staff, i fotografi Pietro Siragusa e Antonio Capria, la make up artist Mary Marino, l'hair stylist Morena Ficarra, la mia assistente Rosy Vono e, non ultime, le modelle Sara Caridi e Ilenia Sculco». Uno spot in cui moda e natura si intrecciano e che richiama i colori del deserto così come gli abiti della collezione, caratterizzati da tonalità più scure passando per colori più tenui, come l’edera o il sabbia, fino ad arrivare a quelli più luminosi e quindi al bianco dell’abito da sposa.
Pronti a ripartire
Intanto dal suo atelier di Soverato, la giovane e brillante stilista di abiti da sposa e da cerimonia, fortemente penalizzata dalla pandemia, così come tutto il mondo del wedding, attende con fiducia il ritorno alla normalità: «Abbiamo lavorato veramente poco. Ci siamo dovuti ridimensionare e reinventare. Ci auguriamo di tornare a rivivere intensamente tutto il mondo del wedding, tutti gli eventi che sono stati annullati o rimandati, quindi tutto quello che è il nostro settore e non solo».