In una nota il coordinamento esprime plauso all'attività svolta dal sindacato Usb e stigmatizza il comportamento di altre associazioni di categoria e della politica che «non hanno supportato operatori e pazienti in questa lunga battaglia»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Il Coo.la.p, coordinamento dei lavoratori psichiatrici, esprime profonda soddisfazione per lo sblocco dei pagamenti delle spettanze arretrate da parte dell’Asp di Reggio Calabria.
«I lavoratori psichiatrici in questi tre lunghi mesi- è scritto in una nota stampa del Coo.la.p- hanno dovuto far fronte a molteplici problemi economici, che hanno leso profondamente non solo la propria dignità, ma anche e quella delle rispettive famiglief. Fare riferimento ad un passo dell’articolo 36 della Costituzione italiana è divenuto da parte nostra ormai prassi e monito perché, in tutto questo lungo periodo, le varie associazioni di categoria politicizzate e (cosa altrettanto grave) le varie figure politiche hanno mancato nel loro doveroso compito di supporto e tutela dei diritti dei lavoratori e dei pazienti, se non solo per facciata». Ed è per questo che il coordinamento e gli operatori, «in tutta questa indifferenza», tengono a ringraziare i familiari presenti e il sindacato USB, rappresentato da Aurelio Monte che, «differenziandosi dagli altri sindacati, si è schierato attivamente e concretamente al fianco degli stessi, senza mai risparmiarsi. Nell’ultimo sit-in possiamo dire che i lavoratori con determinazione hanno ottenuto il rispetto degli accordi presi»; dopo ore estenuanti di attesa infatti, è stato firmato da parte del commissario Massimo Scura il decreto nel quale viene definita la riorganizzazione della rete psichiatrica territoriale dell’Asp. Inoltre, è stato avviato finalmente l’iter relativo al pagamento delle fatture.
«Il Coo.la.p, prosegue la nota, fondato da lavoratori e quindi da chi vive in prima persona i problemi, è nato per il disinteresse di chi doveva vigilare negli anni a quelle situazioni che oggi, senza il nostro apporto, sarebbero divenute insormontabili e avrebbero portato il settore psichiatrico al completo collasso. Il nostro impegno è stato quello di seguire in modo meticoloso ogni movimento senza badare ad orari, impegni personali o pretendere alcun compenso, perché si è ritenuto necessario avere costanza e serietà quando in gioco ci sono temi così importanti. Fare “passarella” o essere incongruenti, chiosa il coordinamento dei lavoratori psichiatrici,come tanti altri, non fa parte del nostro modo di agire, questo è il dogma di ogni nostra azione che oggi ci ha portato ad essere riconosciuti ed apprezzati dai nostri colleghi, che in noi confidano. Per concludere, sottolineiamo e riconfermiamo il nostro futuro impegno ogni volta che ce ne sarà la necessità, sempre per la difesa degli interessi dei nostri colleghi e dei pazienti».