La stragrande maggioranza dei partiti e dei parlamentari italiani in Europa ha sostenuto la normativa sulle emissioni inquinanti delle grandi navi, mettendo così a rischio la sopravvivenza dello scalo portuale calabrese. Tutti i nomi
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Avete presente quel film, “Sliding Doors”, in cui un avvenimento cambia completamente il corso della storia? Se in quell’occasione bastava l’apertura di un vagone di una metropolitana a cambiare gli eventi, nel corso della querelle sull’ETS che mette a rischio la sopravvivenza di Gioia Tauro sarebbe bastata un voto, favorevole o contrario.
Siamo al 18 aprile, il Parlamento Europeo in seduta plenaria vota l’approvazione o la bocciatura di una serie di misure a sostegno delle politiche green dell’Unione Europea. Sono stati fatti tutti i passaggi propedeutici, nelle commissioni legislative e nei singoli dipartimenti della Commissione Europea, ed il testo è pronto per arrivare in aula. Tra le misure in votazione, ne spicca una: l’Emission Transfer System (Ets, appunto) per il sistema marittimo. Si tratta dell’ormai famoso sistema per compensare le emissioni inquinanti delle grandi navi container attraverso un rimborso per i mezzi che sosteranno per scali tecnici o approderanno nei porti europei.
Ci si immaginerebbe una levata di scudi da parte dei parlamentari europei, in particolare di quelli più coinvolti dalle decisioni: i porti di Gioia Tauro, La Valletta, Valencia, Pireo e Sines saranno fortemente penalizzati da una scelta del genere, quindi è immaginabile pensare ad un’opposizione dura da parte quantomeno dei parlamentari di queste nazioni. Invece, succede esattamente il contrario: il provvedimento passa ad ampia maggioranza, anche grazie ai voti degli esponenti eletti tra le fila di chi in queste ore si stanno lamentandosi fortemente per le decisioni prese.
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Fi e M5s a favore, anche la calabrese Laura Ferrara vota per l’ETS su Gioia Tauro
Spulciando tra i verbali delle votazioni, infatti, emerge come il problema sia stato assolutamente sottovalutato: in moltissimi tra le forze politiche italiane (anche se presenti al Parlamento Europeo in gruppi diversi) hanno votato a favore della “norma ammazza Gioia Tauro”. Spulciando gli elenchi, infatti, alla votazione su quello che è ormai definito ETS marittimo sono stati in molti a votare a favore, probabilmente sottovalutando la situazione e le conseguenze: 12 voti sono arrivati dal Partito Democratico (che a Bruxelles sono nel gruppo Socialisti e Democratici), con il capogruppo Benifei seguito da Bartolo, Covassi, De Castro, Gualmini, Moretti, Roberti, Rondinelli, e ancora la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno e gli ex SEL Pisapia e Smeriglio.
Vota a favore anche il Movimento 5 Stelle, sia quelli nel gruppo dei Non Identificati (il gruppo misto, per capirci), sia quelli presenti nei Verdi o nel S&D: a votare favorevolmente ci sono Danzì, Furore, l’ex Iena Dino Giarrusso, Pignedoli, Zullo (adesso nel gruppo Renew), Corrao, D’Amato e Pedicini. Su tutti, però, è un altro il voto che spicca: è quello della calabrese Laura Ferrara, eurodeputata al secondo mandato, che ha votato a favore della norma ammazza Gioia Tauro.
Completano il quadro dei voti favorevoli i membri della delegazione di Azione – Italia Viva: si tratta di Danti, Ferrandino e Sandro Gozi.
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Gioia Tauro, Occhiuto bacchetta il Governo ma Fi ha votato a favore
Tra i principali difensori del Porto di Gioia Tauro c’è proprio il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che su Gioia Tauro ha concentrato tantissime delle sue attenzioni in questi primi due anni di mandato da governatore. Il raddoppio del termovalorizzatore, il continuo pressing per la realizzazione del rigassificatore e della piastra del freddo, l’attenzione sulla ZES: tutto potrebbe essere vanificato dalle conseguenze dell’introduzione dell’ETS. Sin da subito Occhiuto si è schierato tra i difensori del Porto, attaccando anche frontalmente il Governo: «Vorrei sottolineare – ha detto solo ieri a Torino - che il governo si sta facendo passare sotto il naso una cosa che può essere devastante per i porti italiani. Sveglia, esorto l’esecutivo a stare più attento».
Eppure, sono stati proprio i compagni di partito del presidente Occhiuto a non mostrare la dovuta attenzione in fase di votazione ed a approvare la norma che penalizza Gioia Tauro: nel verbale delle votazioni, Peppucci e Patriciello hanno votato a favore, mentre sono addirittura sette i parlamentari di Forza Italia che si sono astenuti. Nello specifico parliamo di Adinolfi, Mussolini, De Meo, Martusciello, Salini e Vuolo.
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Solo Fratelli d’Italia e Lega contro l’ETS marittimo: ecco come hanno votato
I voti in plenaria, tra l’altro, cozzano totalmente con quanto dice il governatore Occhiuto: le forze che esprimono la maggioranza di governo in Italia, ovvero Fratelli d’Italia e Lega, hanno votato contro l’ETS marittimo. In testa c’è il calabrese Denis Nesci, che non solo ha votato contro ma ha prima inviato due lettere ai Commissari dei settori Ambiente e Trasporti per chiedere di rivedere la loro posizione e nei giorni scorsi ha anche depositato un’interrogazione a difesa di Gioia Tauro.
Tutto il gruppo italiano di Fratelli d’Italia ha votato, confluito nel gruppo ECR a Bruxelles, ha votato contro: sette parlamentari europei, ovvero Fidanza, Fiocchi, Gemma, Procaccini, Sofo e Stancanelli, che si aggiungono al già citato Nesci.
Molto più numerosa, invece, la delegazione della Lega: si tratta di 21 voti, tutti contro la normativa dell’ETS, che sono stati rafforzati anche dalle dichiarazioni del viceministro Rixi subito dopo che il problema è emerso in tutta la sua drammaticità. Si tratta di Matteo Adinolfi, Basso, Bonfrisco, Borchia, Campomenosi,Casanova, Ceccardi, Ciocca, Conte, Gazzini, Ghidoni, Lancini, Lizzi, Panza, Rinaldi, Rossi, Sardone, Tovaglieri, Zambelli e Zanni, oltre a Donato che non fa più parte del gruppo ID ma che è transitato nel gruppo misto.