«Il fondo di sviluppo e coesione è un fondo che si sostituisce a un altro fondo precedente che esisteva da diversi anni per le aree meno sviluppate, ha preso questo nome, in accordo con gli obiettivi della programmazione europea, e ha la finalità di dare le risorse aggiuntive che ogni Paese deve dare ai fondi europei». È stato l'economista Vittorio Daniele, ordinario di politica economica dell'università Magna Grecia di Catanzaro, a spiegare in diretta nel corso dell'ultima puntata di Dentro la notizia, aspetti tecnici e vantaggi dell'Accordo per il fondo di coesione e sviluppo sottoscritto dalla premier Meloni e dal governatore Occhiuto nei giorni scorsi a Gioia Tauro: 2,5 miliardi di euro da trasformare in 317 progetti per il rilancio della regione.

Critico sul punto il consigliere regionale Raffaele Mammoliti, ospite in studio di Pier Paolo Cambareri: «Quel giorno a Gioia Tauro c'è stata una torsione politica dei due interventi nel senso che il presidente della Regione ha detto come è riuscito a cambiare le sorti della Calabria in due anni e mezzo, la presidente del Consiglio dei ministri ha detto che alla base c'è una strategia ma sinceramente qual è realmente questa strategia non è dato sapere».

Obiettivo: non disperdere le risorse

Dunque risorse importanti che è necessario non disperdere: «Quello che è necessario è che queste risorse non vengano disperse in una serie di progetti spesse volte di dubbia utilità – ha concluso Daniele -, si spendono le risorse sul territorio, viene data dell'occupazione che è temporanea nei cantieri però bisogna anche interrogarsi a che cosa servano gli investimenti. Cioè gli investimenti creano sviluppo duraturo? Quindi bisogna puntare su delle opere che siano strategiche e tra queste opere certamente io direi che c'è l'investimento sui porti».

«In Calabria come nel Mezzogiorno ci vuole una classe dirigente capace di saper utilizzare proficuamente le risorse per aggredire e superare il deficit di sviluppo produttivo e il deficit di diritti di cittadinanza» ha aggiunto Mammoliti.