Il dato nel rapporto Bankitalia: «Al Meridione manca un ecosistema favorevole. La distribuzione di imprese innovative più alta nelle province di Catanzaro e Vibo Valentia»
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In Calabria a pesare negativamente, oltre agli intensi flussi migratori di capitale umano in uscita con particolare riferimento a laureati tra i 25 e i 39 anni, è la mancanza di un'ecosistema favorevole alla crescita e allo sviluppo dell'iniziativa imprenditoriale privata. E la dimostrazione è il fatto che oltre la metà dei mille soci fondatori di imprese ad alta crescita nati nella regione punta dello Stivale, ha avviato una società altrove a fronte del numero contenuto di soci nati fuori dalla regione che hanno fondato un'impresa dello stesso genere in Calabria.
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È quanto indica il Rapporto annuale su “L'economia in Calabria” realizzato dalla filiale della Banca d'Italia e presentato oggi a Catanzaro. «Tra il 2014 e il 2019 le imprese ad alta crescita in Calabria - è scritto nel report - sono state circa 400, pari a 2,0 ogni 100 mila abitanti, un valore nettamente inferiore alla media italiana e a quella del Mezzogiorno, rispettivamente 3,7 e 3,2. Anche la loro incidenza tra le nuove imprese è risultata minore rispetto alla macroarea e al Paese. La distribuzione sul territorio regionale ha mostrato una presenza per abitante più alta nelle province di Catanzaro e Vibo Valentia».
«A differenza del resto del Paese, inoltre - segnala il report di Bankitalia - le imprese ad alta crescita in regione si sono maggiormente concentrate nel commercio, nelle costruzioni, nei servizi di trasporto e magazzinaggio e in quelli di alloggio e ristorazione e risultano invece meno presenti nella manifattura, nell'Ict e nei servizi professionali».