*di Gianvincenzo Benito Petrassi

Esprimiamo fortissima preoccupazione per il sostanziale stallo in cui versa la vertenza degli ex Lsu/Lpu calabresi, mentre si avvicina sempre di più il 31 ottobre, termine ultimo previsto nella Legge di Stabilità 2019 per la loro stabilizzazione e dall’altra parte il governo non ha ancora emesso i necessari decreti attuativi
I 4000 lavoratori del comparto stanno continuando a svolgere il loro prezioso lavoro per gli enti pubblici, costretti a vivere con apprensione il silenzio del governo nazionale che aveva detto, a più riprese, di voler affrontare la problematica.
Le mobilitazioni che come Uiltemp abbiamo organizzato assieme alle Confederazioni e alle altre federazioni di categoria nei mesi di novembre e dicembre, sfociate nelle occupazioni delle stazioni ferroviarie di Lamezia e degli imbarcaderi di Villa San Giovanni, si erano concluse a Roma, con il sit-in in piazza SS. Apostoli e l’impegno della maggioranza di governo ad istituire un tavolo interministeriale ad hoc per valutare tutte le misure legislative ed economiche da mettere in campo per risolvere l’annosa vicenda.
Ad oggi, dobbiamo ancora una volta constatare che alle parole non stanno seguendo quei fatti concreti che possono dare tranquillità a un bacino così ampio che da 25 anni attende la definitiva stabilizzazione. Una vergogna cui è giunto il momento di mettere la parola fine.
Abbiamo avanzato al governo le nostre richieste, che sono ormai note da anni, in una piattaforma organica e concreta che assicura da un lato una serenità lavorativa ed economica a questi precari, dall’altra la continuità nell’erogazione dei servizi cui le pubbliche amministrazioni non sarebbero in grado di garantire ai cittadini, pregiudicando attività fondamentali come quelle burocratiche, di manutenzione, di scuolabus, di raccolta dei rifiuti, etc.
Il Governo deve rendersi conto che questi lavoratori sono ormai indispensabili per le nostre comunità e occorre dunque continuare sul percorso intrapreso con la contrattualizzazione come strumento per il superamento del precariato storico calabrese, in un momento in cui nella pubblica amministrazione è previsto un consistente ricambio.
Questa, che è fra le più grandi vertenze della nostra regione, merita l’attenzione particolare della politica ai massimi livelli e per richiamare il Governo alla propria responsabilità, riteniamo opportuno che i lavoratori assieme al Sindacato siano presenti in presidio in occasione dell’annunciato Consiglio dei Ministri che si terrà in Calabria, auspicando che l’esecutivo inserisca la problematica fra i punti all’ordine del giorno per rilanciare il cammino che si è incomprensibilmente interrotto. Nessun rinvio è più accettabile.
La Ultemp quel giorno, come ha fatto in passato, sarà con i lavoratori a ribadire con forza che nessun rinvio è più accettabile.
Assieme all’Esecutivo ed alla deputazione calabrese tutta, confidiamo in una più marcata assunzione di responsabilità anche da parte della Regione, affinché formalizzi con un atto legislativo la storicizzazione delle risorse regionali, e all’Anci Calabria perché tutti i comuni adottino le scelte e gli atti avendo come priorità la stabilizzazione definitiva dell’intero bacino.

 

*Segretario Nazionale Uiltemp Segretario Generale Uiltemp Calabria