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Una pagina storica è stata scritta nell’ultima seduta del Consiglio Regionale della Calabria, quella che è nata come una visione, da alcuni considerata una chimera tra il realistico e l’effimero, oggi è realtà.
La legge “Misure per promuovere il turismo sportivo mediante la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici”, conosciuta come “Calabria Golf Destination” è stata approvata dopo un lungo e tortuoso iter burocratico e in seguito ad un confronto politico dialettico tra le diverse componenti dell’assise regionale. Lo riporta una nota del consigliere regionale Orlandino Greco. «La non approvazione di questa legge significava, carte alla mano, rinunciare non soltanto ai numeri e alle cifre che girano intorno a questo sport ma ad una grande opportunità e che in termini di business significa innanzitutto far entrare la Calabria nei contesti nazionali puntando a un turismo di qualità e di nicchia e incrementando quello internazionale.
Puntare all’offerta turistica
Un binomio, infatti, quello di Golf & Turismo che rappresenta un’opportunità per destagionalizzare l’offerta turistica, un grande volano di sicuro effetto promozionale sui territori vivibili e spendibili 365 giorni l’anno. La Calabria ha tutte le peculiarità ambientali e paesaggistici per garantire tutto l’anno la pratica di questo sport e i requisiti ottimali per diventare punto di riferimento per l’area del Mediterraneo».
«Oggi, dei 25 milioni di golfisti indirizzati verso quelle destinazioni storiche, ben il 32% ha cancellato dal proprio itinerario importanti mete come la Turchia, l’Egitto e la Tunisia, per i noti problemi geopolitici. Se la Calabria fosse stata già pronta, la stima delle presenze ipotizzata sul Masterplan allegato alla legge non sarebbe quella “riduttiva” di 300 mila.
Il giro d’affari intorno allo sport
Più volte è stato sottolineato il giro d’affari che fa di questo sport uno dei maggiori catalizzatori d’investimenti di stakeholder e brand sportivi ma è bene ricordarlo: 70 miliardi di euro all’anno, 35 mila campi, di cui circa 7.000 in Europa e 90 milioni di giocatori! Un gran numero di appassionati di questo sport, che spendono in media 4 volte di più di un turista classico e che legano la propria esperienza alla possibilità di viaggiare e scegliere come destinazione quelle località che sono organizzate, sviluppate con impianti golfistici. Considerando che ogni campo per morfologia, paesaggio e contesto geografico è diverso, i golfisti sono alla continua ricerca di nuove destinazioni. È un po’ ciò che accade in Italia con lo sci, dalle Alpi agli Appennini, si registrano centinaia di migliaia di presenze ogni anno che muovono i flussi economici e occupazionali di intere regioni».
"Incrementare il Pil"
«E siamo arrivati all’ultima buca, quella che racchiude il senso di tutto la partita e ne è stimolo e impulso, che in questo caso è: incrementare il Pil della Calabria creando sviluppo e quindi generare nuova occupazione, sfruttando i campi da golf come infrastrutture principali di un sistema economico in grado di valorizzare tutte le straordinarie potenzialità ambientali, paesaggistiche, storiche, climatiche, culturali, enogastronomiche di cui questa regione è ricca. Creare degli impianti di golf, non solo funzionerebbe ma potrebbe dare nuove opportunità anche alle strutture ricettive che oggi lavorano mediamente 60 giorni all’anno, coinvolgendole e mettendole in sinergia con la necessità di accogliere i turisti golfisti. Ogni impianto da 18 buche impiega mediamente 60 dipendenti oltre all’incalcolabile numero di professionalità necessarie a gestire le strutture ricettive annesse, e queste non sono visioni ma certezze.
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Il progetto mira alla costituzione di 5 campi da Golf in tutta la regione, uno per provincia, da 18 - 27 - 36 buche, che saranno realizzati in prossimità di località ad alta attrattiva turistica. Lo studio di fattibilità inoltre tiene conto di quelle che sono le nuove disposizioni in termini ambientali e nel rispetto dei parametri proposti da quello che viene definito Bio Golf, altrimenti non potrebbe essere, visto i contesti paesaggistici di rilevanza dove i green nascerebbero; la legge, infatti, mira anche al recupero di intere aree dismesse, alla riqualifica di altre e alla valorizzazione di antichi borghi, che rappresentano senza dubbio un valore aggiunto all’offerta».
Le prospettive future
«Tutto questo, in conclusione, a costo zero per la Regione, come si evince dall’Art. 6 “Disposizioni in materia finanziaria” della legge, perché gli oneri finanziari sono interamente sostenuti da investitori privati. Calabria Golf Destination rappresenta anche una straordinaria opportunità in vista della Ryder Cup che si terrà per la prima volta in Italia nel 2022. Oltretutto, il direttore del prestigioso Premio Gian Paolo Montali ha presentato in Commissione Bilancio del Parlamento un progetto ancora più grande che si prolungherà fino al 2027 con obiettivo principale della diffusione del golf in Italia. In dodici anni saranno disputati nel nostro Paese, da Nord a Sud, più di cento tornei e undici Open d’Italia. La Calabria può essere ora, con un atto di lungimiranza e scevra da stereotipi, annoverata in questi contesti e offrire una vetrina di tutto rispetto, perché così come è stata studiata e struttura la Legge è unica nel suo genere, come è stato attestato dai conoscitori di questo sport e che ancora prima della sua approvazione era già stata attenzionata dalle riveste di settore e dai media nazionali e esteri.»
«Calabria Golf Destination non soltanto rappresenta una delle più importanti occasioni che si gioca la nostra regione ma entra di diritto in un progetto molto più grande e importante che vede coinvolto l’intero Paese Italia. Forse, per la prima volta invece di essere semplice spettatrice la Calabria questa partita può giocarsela da capolista».