VIDEO | Oltre mille lavoratori socialmente utili hanno manifestato questa mattina sotto la sede della Prefettura per chiedere il rinnovo dei contratti che scadranno a fine anno
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"Lavoro" e "vergogna". Sono stati questi i termini più usati, volati all'indirizzo di Palazzo di Governo, dagli oltre mille lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che si sono radunati questa mattina a Catanzaro sotto le bandiere unitarie dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Una manifestazione che ha messo a dura prova la viabilità cittadina mandando in tilt il centro storico dove hanno trovato sfogo gli occupanti degli oltre trenta bus provenienti da tutta la Calabria per chiedere risposte su una vertenza che si trascina ormai da anni senza, tuttavia, aver ancora trovato una risposta definitiva. Una delegazione di lavoratori accompagnata dai rappresentanti sindacali è stata ricevuta in Prefettura, dove è stato consegnato un documento inviato anche al ministero del Lavoro, a quella della Pubblica amministrazione e alla Cittadella regionale per sollecitare la stabilizzazione dei circa 4mila lavoratori precari titolari di contratti in scadenza al 31 dicembre.
Le richieste
Ai 31 membri della deputazione parlamentare calabrese i sindacati hanno, inoltre, chiesto di proporre e sostenere un emendamento da inserire nella legge di bilancio 2019, in via di perfezionamento che offra la possibilità di effettuare le assunzioni dei lavoratori anche in posizione sovrannumeraria collocandoli in un ruolo ad esaurimento, liberandoli dai limiti fissati dal turn over; superare l’obbligo di rispettare il tetto di spesa del personale; superare l’obbligo di rispettare il Patto di stabilità interno; superare il limite del 25% dei rapporti di lavoro part-time e storicizzare le risorse stanziate dal Governo nazionale, pari a 50 milioni di euro annui, che vanno ad aggiungersi ai 38 milioni di euro annui stanziati dal Governo regionale della Calabria.
Lavoratori esasperati
Stanchi ed esasperati i lavoratori hanno inscenato una vera e propria protesta sotto la sede di Palazzo di Governo. «Speriamo in una contrattualizzazione e in una stabilizzazione perchè i Comuni senza di noi non sono in grado di erogare servizi - dichiara Antonio Zito . Da 21 anni siamo sfruttati, lavoriamo e forniamo tutti i servizi al Comune ma senza alcun beneficio». «Vogliamo la stabilizzazione - conferma Giuseppe Suppa - siamo stanchi e probabilmente andremo alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme e bloccheremo il traffico dei treni».
Luana Costa