Continua la controversa situazione dei 60 diportisti che sono stati accusati dall’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio di aver occupato senza titolo lo specchio d’acqua della banchina ovest II tratto, denominata M2 della darsena “Marinai d’Italia” del Porto di Gioia Tauro. Oggi, 30 settembre, scade l’ulteriore proroga dello sgombero imposto ai proprietari delle unità nautiche.

«Chiediamo una proroga dello sgombero delle barche dei diportisti. L’amministrazione comunale si farà carico a proprie spese, in un anno, per attrezzare un’area da destinare al loro rimessaggio». In sostegno dei diportisti, questa mattina, nel sit-in pacifico avvenuto all’interno del porticciolo, è scesa la sindaca di Gioia Tauro Simona Scarcella insieme a esponenti della propria Giunta. L’amministrazione comunale gioiese ha fin da subito preso a cuore la vicenda.

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«Siamo qui per salvaguardare dei cittadini di Gioia Tauro – ha affermato Simona Scarcella -. Questi diportisti sono qui da 30 anni sotto gli occhi delle istituzioni, senza creare problemi e senza che nessuno li mandasse via. Siamo contrari al loro sgombero. Sono persone che vogliono mettersi in regola e pagare un canone. Chiediamo di visionare gli atti e le documentazioni per verificare se le procedure si svolgano a norma di legge. Ci sono diversi punti da chiarire. Siamo fiduciosi che nelle prossime ore l’autorità portuale ci risponderà concedendoci una proroga».

La sindaca di Gioia Tauro «per accompagnare cittadini che vantano diritti» ha fatto sapere di aver scritto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti al fine di trovare una soluzione alla contesa.

Solidarietà ai diportisti è stata manifestata anche dal consigliere di minoranza Rosario Schiavone (Alleanza Gioiese) che in mattinata, per un imprevisto, non ha potuto partecipare al corteo. Schiavone ha invocato «una gestione portuale che favorisca la coesistenza delle attività mercantili con il diporto e le altre tradizioni legate al mare, per restituire al nostro territorio la sua identità».