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“Questa della Gam – dice il presidente Lico- è davvero una vicenda triste e paradossale, che deve far riflettere e indurre ad una mobilitazione costruttiva e mirata alla salvaguardia di produzioni di qualità -che possono veramente fare la differenza per la competitività e lo sviluppo del territorio-, di professionalità e livelli occupazionali importanti, di condizioni personali e sociali che, soprattutto in questo difficile momento, non possono e non devono assolutamente degradare verso limiti intollerabili di disagio e di povertà.
Per troppo tempo non si è ben considerato il valore sociale dell’impresa. Anzi, proprio in questi ultimi anni, a fronte di difficoltà oggettive e globali, si è continuato in atteggiamenti di diffidenza, sfiducia, chiusura e delegittimazione verso il mondo imprenditoriale. Non ci si è resi conto che l’impresa appartiene non solo all’imprenditore che la governa, ma anche a chi dentro vi lavora e a tutta la collettività che beneficia del profitto prodotto. Una visione che è mancata alla politica e anche a quella parte di sindacato che ha anteposto la contrapposizione di ruolo a prescindere, rispetto a una più ampia concertazione e all’avallo di prospettive dignitosamente possibili. Nel caso della Gam – continua Lico- stiamo parlando di una delle più importanti realtà del settore metalmeccanico vibonese, parte di un distretto produttivo altamente specializzato e impresa fortemente caratterizzata da processi di innovazione e internazionalizzazione, con commesse ancora in corso dall’Italia e dall’estero. Per noi una risorsa, dunque, e proprio in settore, l’export, che per in provincia registra un trend in crescita e la migliore performance in ambito regionale per la meccanica e i prodotti in metallo, con un apporto di 28-30 milioni di euro annui(pari all’85% del totale in Calabria). Un’azienda dinamica, la Gam, che ha anche colto le opportunità di internazionalizzazione offerte dalla stessa Camera di Commercio partecipando a diverse missioni all’estero (Russia, Norvegia, Emirati Arabi Uniti) per la promozione del Distretto metalmeccanico petrolchimico di Vibo Valentia. E proprio in questo ambito pensiamo possa tentarsi una strada di recupero dell’azienda considerato che la Regione Calabria Sprint Calabria ha finanziato lo sviluppo della missione e il prossimo 5 marzo un esperto avvierà incontri con le imprese del settore Oil & Gas per assistenza diretta all’acceso nel mercato degli Emirati Arabi.
Un suggerimento, un’idea, una via che prospettiamo perché, è ovvio, non è concepibile, senza lottare e senza sperimentare soluzioni, privarsi di un patrimonio concorrenziale di capacità produttive e tecnologiche, di professionalità e di opportunità, che creano reddito per il territorio e benessere per famiglie e comunità.
Occorre quindi agire con senso di responsabilità, senza chiusure e preconcetti, rispettando formule e procedure, ma disposti ad aprire canali di fiducia agli imprenditori onesti e capaci, per un reale sostegno ad un sistema che altrimenti è a rischio di conflitti e di tenuta sociale. E lo dobbiamo fare tanto più consapevoli che il nostro è un territorio difficile ed esasperato da criticità, da uno stato di completo disinteresse e abbandono da parte della politica che fin’ora, anche a livello regionale, si è dimostrata poco sensibile e incline all’ascolto delle istanze locali; da una burocrazia che imprigiona; da un sistema bancario che tendenzialmente deprime l’accesso al credito e soffoca con gli alti costi del denaro; da uno spopolamento intellettuale progressivo ed impressionante, soprattutto giovanile; da una disoccupazione crescente e alimentata da chi non trova lavoro e da chi improvvisamente lo perde.
In questa difficile situazione non possiamo esimerci dal fare fronte comune per far sì che non vengano frustrate le migliori energie e le legittime aspettative di cittadini e imprese, e, dunque, per far sì che venga preservato quello che funziona, che è interesse pubblico, che è fonte di reddito e di sviluppo. Occorre subito un cambio di tendenza ed in questo siamo fiduciosi, particolarmente confortati dall’attenzione e dall’interventismo che il Prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno riserva al nostro territorio e alla risoluzione delle sue problematiche. Siamo comunque convinti che il problema non si risolva con la ricollocazione dei lavoratori, in estremo necessaria e legittima, ma prioritariamente, nell’ambito della tutela di un interesse più generale e collettivo, con la salvaguardia dell’impresa, perché possa continuare ad essere presidio di eccellenza, fonte di ricchezza, traino di settori, metalmeccanico ed export, capaci di resistere alla crisi e dare impulso all’economia locale. Noi siamo pronti anche in questa occasione a dare il nostro contributo per verificare e condividere con gli altri decisori pubblici possibilità di futuro per la GAM e ai suoi lavoratori, ai quali esprimiamo vicinanza e solidarietà, ma anche per tutto il sistema produttivo locale e a beneficio della sua competitività”.