«Il contratto della forestazione in Calabria non si rinnova da 10 anni. Circa due anni fa il governatore Mario Oliverio aveva garantito il rinnovo. A distanza di diciotto mesi ancora non è avvenuto. Non vorremmo che il contratto si sottoscriva in prossimità delle elezioni regionali. Quindi in questo momento quello che chiediamo è che si sblocchi il contratto, speriamo entro giugno». Così il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato, intervenendo a Catanzaro, al Museo Musmi, all’assemblea organizzata su iniziativa della Flai Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia a proposito della vertenza dei circa 6000 lavoratori forestali e dell’agroindustria in Calabria.  Ad aprire i lavori è stato Raffaele Mammoliti, segretario generale Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia. Lavoro, sicurezza ma anche difesa del suolo e sviluppo sono stati i temi toccati in vista della manifestazione nazionale del prossimo 22 giugno a Reggio Calabria per chiedere al Governo di riportare il Mezzogiorno al centro dell’agenda politica.

Forestazione 2.0

«Il Sud ha la necessità innanzitutto di mettere in sicurezza il suo territorio - ha sottolineato Sposato -. Questa dei lavoratori agricoli, dei lavoratori idraulici e forestali è una vertenza importante per tutta la Calabria perché fa parte anche della proposta che la Cgil, ma anche Cisl e Uil, hanno lanciato sulla manutenzione e sullo sviluppo del territorio. Abbiamo detto che il patrimonio forestale deve diventare pubblico. Noi vorremmo lanciare anche da qui un grande piano per il lavoro dando a questo settore una dimensione nuova, quindi una forestazione 2.0». Nel corso dell’incontro sono intervenuti Caterina Vaiti, della segreteria regionale Cgil, Battista Platì, segretario generale Flai Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Bruno Costa, segretario generale Flai Cgil Calabria.