Il presidente della sezione Sanità dell'ente precisa: «Al Centro di Mangone non è stato sottratto nulla. Si è agito nella legge »
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
*Giancarlo Greco
Con riferimento alla querelle apparsa su diverse testate giornalistiche on-line a proposito del finanziamento per l'anno 2019, dapprima assegnato alla struttura Cnr di Mangone e, successivamente, assegnato e ripartito alle uniche 4 strutture private accreditate eroganti prestazioni di diagnostica per immagini e di genetica medica, occorre evidenziare che tutto l’operato degli erogatori privati accreditati in questione, dell’Asp di Cosenza, del Dipartimento e della struttura commissariale è pienamente legittimo e condivisibile. Sul punto, semmai, occorre soffermarsi ad esclusivo beneficio della comprensione più esaustiva della vicenda. Al Cnr non è stato sottratto nulla né, tantomeno, ad altre strutture è stato assegnato alcun budget. La struttura di Mangone non ha sottoscritto il contratto con la struttura commissariale nei tempi e nei modi prescritti dallo stesso DCA.
Il finanziamento concessogli per l'erogazione di prestazioni così essenziali per il mantenimento dei Livelli minimi di assistenza, rischiava così di andare perduto e non utilizzabile nell'esclusivo interesse dei cittadini e dei pazienti. Giova ricordare che, negli anni passati, alcune quote di finanziamento sono andate perse senza essere redistribuite per acquistare le stesse prestazioni. Ovviamente a danno dei cittadini e dei pazienti costretti a ricorrere alla migrazione sanitaria con ulteriore aggravio per le casse del sistema sanitario regionale calabrese. Infatti, non redistruibuire le somme non spese non equivale ad una apparente economia per l'anno in corso, al contrario, rappresenta una spesa aggiuntiva per il sistema sanitario dal momento che quelle prestazioni, gli utenti saranno costretti a richiederle a costi maggiorati o presso altre Asp della regione o presso altre regioni, come spesso e volentieri purtroppo accade.
Ci congratuliamo, quindi, con gli attori del sistema sanitario regionale (Dipartimento regionale, Struttura commissariale e Asp di Cosenza), perché si è agito secondo legge e secondo logica.
Per non far andare dispersi questi fondi originariamente assegnati al Cnr di Mangone (500mila euro) sono state convocate le uniche 4 strutture ricadenti nella stessa Asp e in grado di fornire le stesse prestazioni, diagnostica per immagine e genetica medica. Tra queste 4 strutture è stato diviso quel finanziamento che non equivale a suddivisione di budget ma ad acquisto di prestazioni. Il sistema sanitario ha comprato quelle tipologie di forniture assistenziali da queste 4 strutture perché il CNR non ha sottoscritto il contratto. In questo modo, il finanziamento non è andato perso e potrà essere utilizzato a beneficio dei pazienti.
Riteniamo che questo sia il metodo più corretto di procedere e pertanto si ribadisce l'apprezzamento per la scelta intrapresa con coraggio e nella piena legittimità della struttura commissariale, dal Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria e dall’Asp di Cosenza.
In tale ottica ci si augura che la predisposizione dei contratti con le strutture private accreditate non sia più frutto di un mero calcolo algebrico e che la programmazione, per l’anno 2020, sia ispirata alla stessa logica con la quale è stata trattata la questione Cnr ponendo come prioritari: la tutela della salute salute dei cittadini, la localizzazione delle strutture, la potenzialità delle strutture stesse e dei territori e la domanda di prestazioni di rilevante importanza da parte dei cittadini.
Seguendo questo schema, a nostro giudizio, l'offerta sanitaria risulterà essere la migliore possibile per i cittadini calabresi.
*presidente sezione Sanità Confindustria
LEGGI ANCHE:
Sanità, il caso dei fondi Cnr: l’Asp li ripartisce equamente ma a qualcuno non va giù