Al centro delle discussioni, la situazione dei lavoratori: «Pronti ad affrontare le tematiche dei costi e le altre criticità»
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L’Azienda, al tavolo di confronto con le Rsa di First, Fisac e Uilca, ha presentato una «“bozza di accordo aziendale di II livello” che, sintetizzando in una sola parola il nostro giudizio, non possiamo che definire “irricevibile”; scritta in barba a tutte le vigenti normative e con contenuti provocatori ed offensivi della dignità dei lavoratori e delle loro rappresentanze». Lo riporta una nota stampa della Cgil-Fisac, Cisl First e UilCa. «Il tutto – spiegano i sindacati - ha avuto inizio in un incontro tenutosi il 22/01 in cui l’Azienda ci ha illustrato un progetto di collaborazione con la Regione Calabria per la fornitura di servizi non rientranti nei fondi Por, che coinvolgerebbe una parte consistente del personale di Fincalabra e che avrebbe positive ripercussioni sul bilancio e sul conto economico del 2019».
In quella sede «l’Azienda ha evidenziato la sua necessità di rivedere la normativa di II livello potendo, a suo avviso, procedere addirittura alla disdetta della stessa. Da parte nostra abbiamo ribadito che la contrattazione di II livello rimane valida ed in vigore, non essendo intervenuta in tempo debito la relativa disdetta e dovendosi pertanto ritenere operante la proroga di fatto per un ulteriore triennio». «Abbiamo per altro ribadito la nostra disponibilità ad affrontare nel suo complesso la tematica dei costi – si legge ancora nel comunicato - a condizione che tale approfondimento non si limiti ai soli costi del personale, ma miri alla razionalizzazione di tutti i costi. Abbiamo inoltre confermato che non si possono chiedere sacrifici ai lavoratori se poi dalle altre parti si aumentano le prebende, si procede a nomine molte gravose o all’assunzione di ulteriori oneri». Sul tema reclamato dall’Azienda di un presunto elevato livello di “assenteismo” «abbiamo respinto al mittente le accuse generiche e prive di dati oggettivi, ribadendo la nostra disponibilità ad esaminare i dati reali ed aggregati di tutte le eventuali criticità».
Di fatto ribadiscono «abbiamo proseguito sulla linea sempre riaffermata che chiama in causa il socio unico Regione Calabria per quanto attiene la mancanza di commesse ed il disallineamento dei pagamenti, la governance ed il management di Fincalabra per quanto attiene la gestione del personale e la razionalizzazione dei relativi costi (situazione in cui si evidenziano, a fronte dei sacrifici assunti dal personale negli accordi di armonizzazione, alcune posizioni di privilegio che non possono essere ulteriormente sopportate)». Altro punto riguarda le «relazioni sindacali e di contrattazione, non possiamo inoltre accettare posizioni aziendali tendenti ad assolvere e deresponsabilizzare il socio unico, la governance ed il management e ad attribuire tutte le colpe al personale, considerando tutti i lavoratori “nullafacenti o assenteisti”. Pertanto si proclama lo stato di agitazione, la sospensione delle relazioni sindacali e seguirà la convocazione delle assemblee del personale».
«Per tali motivi – conclude la nota - riteniamo sia prioritario ed urgente riprendere al più presto il confronto con il socio unico, che aveva visto coinvolti i segretari confederali di cgil, cisl e uil, le rsa e le segreterie regionali di categoria e come interlocutore l’ex vicepresidente Viscomi».