VIDEO | A luglio perdite fino al 65 per cento per le strutture ricettive ma Federalberghi vede la ripresa anche se le presenze restano abbondantemente sotto il record dello scorso anno. A fare la parte del leone sono gli stabilimenti balneari. La crescita dei contagi preoccupa però gli operatori che puntano anche su settembre per risollevarsi
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Perdite sino al 65% si sono registrate nel mese di luglio per le strutture ricettive calabresi in questa stagione turistica segnata dall’emergenza covid. È il mese di agosto, invece, ad aver dato una boccata d’ossigeno agli imprenditori con un aumento significativo delle presenze ed una perdita "solo" del 20%, rispetto agli anni passati, grazie anche al bonus vacanze messo a disposizione dal Governo centrale e al turismo di prossimità di vacanzieri regionali e non che hanno preferito non spostarsi dall’Italia.
Bilancio provvisorio
«Il mese di giugno possiamo considerarlo non pervenuto - ha spiegato il presidente di Federalberghi Calabria Fabrizio D’Agostino – perché davvero inconsistente considerato che gran parte dei villaggi hanno riaperto a luglio. Il vero mese di prova è agosto che è iniziato discretamente. Nel ponte di Ferragosto stiamo registrando il pieno in quasi tutte le strutture. Il conto economico ed i consuntivi si potranno vedere alla fine, facendo anche una media ponderata con le strutture di montagne e quelle più importanti delle località turistiche calabresi, ma chiaramente non potremo parlare delle cifre a cui la Calabria era abituata, in particolar modo rispetto ai 9 milioni e mezzo del 2019 che è stato il picco più alto che Calabria ha ottenuto»
Vacanza di prossimità
«Il famoso turista di prossimità – ha spiegato D’Agostino - ha avuto la maggiore e tantissime persone delle regioni limitrofe hanno deciso di trascorrere le vacanze in Calabria, usufruendo molto dell’agevolazione fiscale del credito d’imposta dato dallo Stato alle strutture ricettive e che si trasforma in bonus vacanze per i turisti».
D’Agostino ha spiegato che ad utilizzare maggiormente il bonus viaggio sono state le famiglie che con molta probabilità approfitteranno anche del mese di settembre, considerato che la partenza delle scuole è stata ormai fissata al 24. «I tour operator stanno anche organizzando un rush finale per settembre – ha detto – vedremo cosa succederà».
A mancare sono stati i turisti stranieri: «I voli charter sono partiti solo i primi di agosto – ha aggiunto il presidente di Federalberghi – quindi il bilancio della stagione risentirà anche di questa importante perdita».
Pericolo lockdown
A preoccupare il settore turistico è una nuova ondata di contagi, dopo i recenti casi in tutta la regione, e la conseguente possibilità che possa esserci un altro lockdown. Al momento la Regione ha disposto la chiusura delle discoteche dopo il caso del giovane di Girifalco che dopo aver frequentato alcuni locali, ha scoperto di essere positivo al covid.
«Alcune attività, come le discoteche – ha dichiarato Fabrizio D’Agostino - dovevano essere gestite meglio da parte del Governo centrale. Invece dopo i due mesi di lockdown di marzo e aprile a maggio abbiamo assistito ad una sorta di “via libera”».
Sulle vie del corso e del lungomare di Catanzaro marina anche i cittadini sono d’accordo con la chiusura delle discoteche: «Era ora» hanno detto. Ma c’è anche chi teme per l’inizio del prossimo anno scolastico: «Un altro anno di didattica a distanza sarebbe devastate per i ragazzi, ma soprattutto per i bambini».
Grande affluenza negli stabilimenti balneari
Tra le mete preferite dai vacanzieri, il mare. Loredana ed Elisa Mirabelli, gestiscono un lido nel quartiere marinaro a Catanzaro e nonostante le paure e le incertezze iniziali hanno aperto la loro attività prendendola come una sfida: «Noi pensavamo che avremmo avuto poche persone quest’anno – hanno spiegato -, invece abbiamo avuto una grande affluenza anche perché, soprattutto le famiglie, hanno preferito il lido alla spiaggia libera poiché più sicuro. Come stabilimento balneare abbiamo proceduto alla sanificazione ed ogni giorno sanifichiamo lettini e sedie. La paura c’è sempre perché è un virus imprevedibile, ma l’attenzione resta alta».