Nessuna svolta per le maestranze della società di trasporti del capoluogo bruzio: le parti coinvolte si sono impegnate a salvaguardare il futuro degli ex dipendenti ma saranno necessarie altre riunioni
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Non c’è stata la svolta auspicata dalle maestranze dell’Amaco, la società di trasporti della città di Cosenza dichiarata fallita lo scorso 16 novembre. Ieri pomeriggio si è tenuta in Regione una riunione alla quale hanno partecipato l’assessore regionale ai Trasporti Emma Staine, l’omologo di Palazzo dei Bruzi Damiano Covelli, i sindacalisti delle sigle di riferimento e i rappresentanti di Cometra. Si tratta della società consortile che aggrega nel complesso sette soggetti imprenditoriali, cui la Cittadella ha affidato il servizio in regime transitorio fino all'espletamento di una gara europea. Le procedure dovrebbero essere imbastite nel 2024 e dovrebbero concludersi nell'anno successivo. Amaco era titolare della copertura dei collegamenti dell’area urbana per circa 2 milioni di chilometri.
I lavoratori, il cui posto è stato messo a rischio, lo scorso 28 novembre avevano interrotto il Consiglio comunale di Cosenza reclamando la dovuta attenzione a tutte le 134 famiglie che vivono l’incubo di un futuro incerto. A loro era stato preannunciato dal sindaco Franz Caruso il tavolo di ieri, in cui tutte le parti si sono impegnate a garantire per quanto possibile e con ogni strumento a disposizione la salvaguardia dell’attuale livello occupazionale. Ma saranno necessari nuovi incontri, a cui dovrà partecipare anche il curatore fallimentare Ferdinando Caldiero. Le segreterie regionali di Fit Cisl, Filt Cgil Uilt e Ugl hanno chiesto ed ottenuto, infatti, di avviare un tavolo tecnico per individuare in maniera collegiale una soluzione ottimale e sostenibile.
L’assessore Staine, ha fatto sapere che, nonostante la municipalizzata non sia di diretta competenza della Regione Calabria, ha accettato di incontrare le parti, su richiesta delle stesse, perché «per cultura e formazione politica - ha dichiarato - non mi sottraggo mai alle richieste di confronto, specie quando queste hanno come oggetto il futuro di lavoratori e il garantire servizi ai cittadini». Fatto sta che la preoccupazione maggiore per gli ex dipendenti Amaco ora riguarda gli stipendi. Sono in attesa delle mensilità di ottobre, parte di novembre, della tredicesima e della quattordicesima. Il curatore fallimentare ha invece già garantito l’erogazione della parte relativa ai 14 giorni di novembre successivi al fallimento e dell’anticipazione di dicembre.