Una serrata per evitare la chiusura della banca. È quella tenutasi questa mattina a Fabrizia, dove commercianti, cittadini e istituzioni, su impulso di un comitato civico, si sono riuniti per scongiurare l’eliminazione della filiale Bper prevista da un piano di ridimensionamento aziendale.

Alla manifestazione ha preso parte anche l'Istituto comprensivo di Fabrizia nella persona del dirigente scolastico, della vice preside, del corpo docenti e della comunità studentesca della scuola media e della scuola primaria.


A prendere la parola e aprire la mattinata è stata la dottoressa Sistina Tassone, coordinatrice del Comitato, che ha invitato la cittadinanza «a reagire e partecipare alla raccolta di firme e soprattutto a non demordere nella speranza di vedere rimanere aperta la banca a Fabrizia. Inoltre - ha informato la cittadinanza - è di questa mattina la notizia che le organizzazioni sindacali si stanno muovendo per rimettere in questione la decisione di chiudere la filiale».


Subito dopo ha preso la parola il sindaco, Francesco Fazio, che ha rassicurato la cittadinanza sull'impegno dell'amministrazione alla battaglia per lasciare aperta la Banca, «anche contattando altri istituti bancari che potrebbero essere interessati al mercato di Fabrizia». Il sindaco ha poi informato la cittadinanza che nei prossimi giorni verrà convocato un consiglio straordinario aperto in cui verranno invitati i vertici della Bper.


Anche i cittadini hanno fatto sentire la loro voce, nella persona del prof. Bava, già sindaco di Fabrizia, che ha lanciato un messaggio al mondo politico di responsabilizzazione a tutela dei diritti della comunità.


A concludere la mattinata è stato l'intervento di don Ferdinando Fodaro, uno dei parroci di Fabrizia, che ha invitato la comunità a «continuare ad impegnarsi e far udire la loro voce per difendere i propri diritti. Infatti - ha concluso don Ferdinando - per uscire da questo stato di isolamento e di impoverimento del territorio c'è bisogno che ognuno si rimbocchi le maniche e si impegni in maniera costruttiva per il bene comune».