INTERVISTA | Incontro sui rischi della diffusione di fake news nell'era digitale, organizzato all'Università della Calabria dall'associazione studentesca Sud. Ospite il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria
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C’è un’informazione autorevole, calibrata ed equilibrata. Schierata con la realtà dei fatti e scevra dai condizionamenti. E c’è l’informazione, anzi la disinformazione, quella veicolata, condita di bufale, asservita ad interessi particolari, piegata alla propaganda politica, guidata da algoritmi in grado di orientare le opinioni della massa. Mettendo in pericolo anche la tenuta della democrazia.
Giornalisti a confronto
Di fake news e disinformazione si è parlato all’Università della Calabria per iniziativa dell’associazione studentesca Sud, presieduta da Andrea Pio Assunto, con il contributo dei principali attori dell’informazione locale e l’intervento del sottosegretario di Stato con delega all’editoria Andrea Martella. Al dibattito, moderato da Valentina Salatino, studentessa di Scienze delle Comunicazioni, ed introdotto da Claudia Stancati, preside del corso di laurea in Comunicazione, Dams e Tecnologie dell'Informazione dell’Unical, hanno partecipato il direttore responsabile della nostra testata LaCnews24.it Pasquale Motta, il direttore di Teleuropa Network Attilio Sabato, i caposervizio della Gazzetta del Sud e del Quotidiano Arcangelo Badolati e Massimo Clausi.
Equo compenso e finanziamenti pubblici
Fabbricare bufale sta diventando un mestiere a tempo pieno: «Difficile per gli utenti discernere tra informazione reale ed artefatta» ha detto tra l’altro il sottosegretario Martella, confermando un tavolo aperto per lavorare ad un sistema sanzionatorio per punire chi distribuisce polpette avvelenate ma anche ala questione della equa retribuzione dei giornalisti, per garantirne l’indipendenza, ed a quella dei finanziamenti all’editoria, sostegno necessario a mantenere in vita una varietà di voci sul mercato. «Il compito del Governo – ha ribadito Martella, accompagnato all’appuntamento dal collega di partito e consigliere regionale Carlo Guccione – è garantire il pluralismo delle fonti e la libertà dei cittadini di formarsi una opinione. Ma dobbiamo tenere presente che le persone, in virtù della innovazione tecnologica, non sono più soltanto consumatori ma anche produttori di notizie». Lo abbiamo intervistato