Un portavoce dell'esecutivo ha rassicurato dopo le preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria e da diversi eurodeputati per i possibili effetti del sistema per lo scambio di emissioni inquinanti
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La direttiva sull'Ets (il Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra) emendata contiene misure specifiche per evitare che le navi porta-container preferiscano i porti extra Ue a quelli dell'Ue e comunque, nel caso dovessero sorgere problemi, la Commissione agirà «rapidamente» per proporre altre misure. Lo riferisce all'Adnkronos un portavoce dell'esecutivo Ue, dopo le preoccupazioni espresse da associazioni di categoria come Assoporti e da diversi eurodeputati per i possibili effetti dell'inclusione dei porti europei nell'ambito di applicazione del sistema europeo per lo scambio di emissioni inquinanti, in particolare per quanto riguarda gli scali come Gioia Tauro.
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Per quanto riguarda il rischio di delocalizzazione delle attività di trasbordo in seguito all'estensione dell'Ets al trasporto marittimo, «questo argomento - dice il portavoce - è stato attentamente esaminato nei lavori preparatori della Commissione per la proposta legislativa e discusso approfonditamente con i colegislatori durante il processo di codecisione».
A seguito dei negoziati legislativi, sottolinea, è stata inclusa nell'Ets una «misura anti-evasione specifica, per affrontare il rischio di delocalizzazione delle attività di trasbordo dai porti di trasbordo di container dell'Ue ai porti limitrofi extra-Ue».
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La Commissione, aggiunge il portavoce, «sta attualmente lavorando a un atto di esecuzione, previsto per la fine dell'anno, per determinare i porti limitrofi extra-Ue dove il rischio di evasione è più elevato».
È stata tenuta una consultazione, «il cui feedback è ora al vaglio della Commissione, per essere preso in considerazione in vista dell'atto finale. Oltre a questa misura, la Commissione ha l'obbligo di monitorare da vicino le tendenze del mercato e l'efficacia della misura antievasione già concordata». «Se necessario», l'esecutivo comunitario «reagirà rapidamente per proporre misure complementari».