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Erano i favolosi anni settanta quando il Film "La Classe Operaia va in Paradiso" vide la luce grazie a un'idea del grande regista Elio Petri e dello sceneggiatore Ugo Pirro, che lo composero raccogliendo testimonianze, sensazioni ed esigenze, che una intera generazione avvertiva e denunciava.
Oggi troppe cose sono cambiate e quella classe operaia, che negli anni settanta raggiunse il "paradiso", sia sul grande schermo (grazie a Petri e a Pirro) che nelle maglie di questo Paese, è sprofondata in un "inferno" dove i più fortunati finiscono nel girone dei precari a vita, mentre i meno fortunati si rassegnano ad uno sfruttamento "a morte".
Perciò la storia a lieto fine che raccontiamo ha un sicuro riverbero nel tessuto sociale e per tale ragione beneficia di questo titolo.
La vicenda ha inizio a gennaio del 2013 con la chiusura del punto vendita della Conforama Italia S.p.a. (ex Emmezeta S.p.a.) ubicato a Montalto Uffugo nei pressi dello svincolo autostradale ed il conseguente licenziamento dei lavoratori ivi impiegati. Come si sa, in caso di chiusura dello stabilimento i lavoratori non hanno altro diritto che quello al preavviso di licenziamento. Ed ecco l'eccezionalità della vicenda.
Tredici lavoratori delle decine impiegate nel punto vendita, tredici persone perbene, che vivevano grazie al sudore della propria fronte, nonostante le motivazioni del licenziamento che non lasciavano ben sperare, decidono comunque di non darla vinta all'azienda e dopo un iter giudiziario iniziato nel 2013 (che ha seguito la procedura introdotta dalla legge Fornero) ottengono giustizia dalla Corte d'Appello di Catanzaro che, ribaltando le decisioni di primo grado pronunciate dal Tribunale di Cosenza, da ultimo sancisce l'ingiustizia del licenziamento subito, stabilendo per i Lavoratori un risarcimento pari a venti mensilità dell'ultima retribuzione. Alla fine, a seguito della vittoria dei lavoratori in appello, anche il datore di lavoro è stato costretto a riconoscere il dovuto con un accordo siglato in questi giorni.
Si tratta di un punto di arrivo per i tredici lavoratori, ma anche un punto di partenza, per loro e per tutti i lavoratori di questo paese, che oggi si devono misurare con le spietate leggi del mercato globale.
A volte opporsi, in punta di diritto ma con tenacia, a certe leggi vigenti, che vincolano il mercato del lavoro, come hanno fatto i Lavoratori tramite i propri difensori, un team composto dagli avvocati Cosmo Maria Gagliardi, Antonio Nappi e Luca Gencarelli, non significa voler mettere le catene allo sviluppo e al progresso di un Paese, ma solo tentare di armonizzare le varie realtà dello stesso, così da poter vivere, e non solo esistere, in un mondo più giusto e perciò migliore