Con la circolare n 12/E e il provvedimento successivo datato 14 aprile 2017 l’Agenzia delle Entrate rende note le istruzioni e il modello per la richiesta e la fruizione del credito d’imposta rivolto alle imprese del Mezzogiorno che effettuano investimenti in beni strumentali.

 

Il credito d’imposta per investimenti al Sud, meglio conosciuto come bonus Sud 2017, è rivolto alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Il Decreto Legge 243/2016(Decreto Mezzogiorno) ha esteso sia l’importo dell’agevolazione che le regioni ammesse al bonus Sud fino al 2020.

 

Per richiedere il credito d’imposta, i titolari di imprese del Sud che effettueranno investimenti in beni strumentali dovranno inviare il modello di domanda a partire dal 27 aprile 2017 tramite il software denominato “CIM17” appositamente predisposto dall’Agenzia delle Entrate.

 

Bonus Sud 2017: modello, istruzioni e beneficiari del credito d’imposta. Le imprese ubicate nelle regioni del Sud e che effettueranno investimenti in beni strumentali sono ammesse alla fruizione del credito d’imposta nella misura massima del 45% per le imprese di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e del 30% se ubicate in determinati comuni di Abruzzo e Molise.

 

Con l’entrata in vigore del Decreto Mezzogiorno l’Agenzia delle Entrate aggiorna istruzioni e modello per la richiesta del bonus Sud 2017, alla luce non soltanto dei nuovi importi dell’agevolazione ma anche dell’inclusione della Sardegna tra le regioni ammesse al beneficio.

Come previsto dall’articolo 7-quater del D.l. 243/2016 il bonus Sud 2017, ovvero il credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali è ammesso, a decorrere dal 1° marzo 2017, nel limite massimo di:

 

3 milioni di euro per le piccole imprese;

10 milioni di euro per le medie imprese;

15 milioni di euro per le grandi imprese.

 

La trasmissione telematica della domanda redatta con il nuovo modello è effettuata utilizzando il software denominato CIM17, disponibile gratuitamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 27 aprile 2017.

 

Ecco il modello aggiornato da compilare per la richiesta del bonus Sud 2017 e, di seguito, le istruzioni per la compilazione fornite dall’Agenzia delle Entrate.

 

Bonus Sud 2017: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Come si è già avuto modo di analizzare, con l’entrata in vigore del Decreto Mezzogiorno sono state introdotte importanti novità in merito al credito d’imposta per investimenti al Sud.

 

Le nuove disposizioni e i nuovi importi del bonus Sud 2017 avranno decorrenza a partire dal 1° marzo 2017; gli investimenti effettuati in data precedente saranno soggetti alla disciplina normativa precedente, ovvero alle disposizioni originarie introdotte dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208, la Legge di Stabilità 2016.

 

Tra le novità, le nuove norme dispongono che il calcolo del credito d’imposta sarà effettuato a partire dal 1° marzo 2017 al lordo degli ammortamenti, consentendo inoltre il cumulo con le altre agevolazioni di Stato sugli investimenti in beni strumentali.

 

Tra le istruzioni per la compilazione della domanda di agevolazione, l’Agenzia delle Entrate specifica che proprio a tal fine sarà necessario indicare nel modulo le altre agevolazioni di cui l’impresa è titolare. La comunicazione può essere presentata all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in via telematica, dal 27 aprile 2017 e fino al 31 dicembre 2019.

 

La trasmissione del modulo per la richiesta del credito d’imposta per investimenti al Sud può essere effettuata:

- direttamente, da parte dei soggetti abilitati dall’Agenzia;

- tramite una società del gruppo, se il richiedente fa parte di un gruppo societario. Si considerano appartenenti al gruppo l’ente o la società controllante e le società controllate. Si considerano controllate le società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata le cui azioni o quote sono possedute dall’ente o società controllante, o tramite altra società controllata, per una percentuale superiore al 50% del capitale;

- tramite gli intermediari (professionisti, associazioni di categoria, Caf, altri soggetti).