Dopo le vicende giudiziarie della Consuleco, l'amministrazione affida ad altra impresa la gestione dell'impianto, ma dimentica la clausola sociale. E la ditta subentrante lascia a casa i sei lavoratori in servizio
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Sit-in questa mattina dei lavoratori della Consuleco di Bisignano, titolare del depuratore finito nell'occhio del ciclone nello scorso mese di febbraio nell'ambito della operazione Arsenico condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Cosenza.
Attività parzialmente sospese
L'intervento della magistratura ha causato la parziale sospensione delle attività e la messa in cassa integrazione di numerosi addetti. Una parte dell'impianto però ha continuato a funzionare al servizio del Comune di Bisignano, per lo smaltimento delle acque reflue.
Affidamento improprio
Adesso l'amministrazione, con affidamento diretto, ne ha trasferito la gestione temporanea, per un perioodo di tre mesi, ad un'altra società del settore. Gli uffici del municipio però, non hanno previsto l'applicazione della clausola sociale a tutela degli operai, sei in tutto, per garantire loro la continuità occupazionale. Di fatto quindi, questa scelta rischia di estrometterli definitivamente dalle maestranze in servizio presso lo stabilimento.
Intervenga il Prefetto
Per questo si sono radunati davanti la sede del Comune per un sit-in coordinato dalla Fiom-Cgil alla presenza del segretario provinciale Alberico Napoli. «Una iniziativa scaturita anche - dice il rappresentante sindacale - dalle mancate risposte del sindaco alle nostre sollecitazioni. Chiediamo l'intervento del Prefetto affinché intervenga per applicare la legge, per garantire la continuità occupazionale di lavoratori già impegnati in queso sito industriale da venti anni».