VIDEO | Presentato lo studio della Fondazione Open Polis sulla disparità nella distribuzione delle risorse, il sindaco annuncia battaglia: «Ricorreremo in tutti i gradi di giudizio, gli altri capoluoghi calabresi sono con noi»
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Milioni di euro in meno rispetto a quanto avrebbe dovuto erogare, ogni anno, lo Stato al Comune di Catanzaro. «Dopo una prima diffida senza risposta, l’amministrazione comunale intenterà una vera e propria causa nei confronti del Governo, perché i dati parlano chiaro: Catanzaro, e il Sud in generale, vengono penalizzati da anni. Catanzaro è già promotore di una grande class action degli enti locali del Sud contro il Governo», ha detto il sindaco Sergio Abramo illustrando l’indagine di Fondazione Open Polis sulla sperequazione nella distribuzione delle risorse al Comune di Catanzaro da parte dello Stato.
Il divario tra Nord e Sud
Fondi che coprono in minima parte il fabbisogno del capoluogo calabrese e «segnano un netto divario fra i Comuni del Centro-Sud e quelli del Centro-Nord, tanto che questa discrepanza è stata sottolineata anche dalla Corte dei Conti in una sua relazione» ha detto Abramo: «Ricorreremo in tutti i gradi di giudizio, se necessario anche alla Corte costituzionale ed eventualmente anche alla Corte europea perché non è giusto ciò che viene fatto nei confronti del Sud, tutti i capoluoghi calabresi, e un grosso centro come Rende, sono al nostro fianco».
Lo studio, commissionato dallo stesso primo cittadino, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa nella sala consiliare della Provincia insieme a Vincenzo Smaldore, responsabile editoriale di Open Polis, che ha spiegato nei dettagli l’indagine che ha preso in esame i dati certificati proprio dallo Stato. Hanno partecipato, intervenendo, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, la deputata Maria Tripodi, i consiglieri regionali Domenico Tallini, Filippo Pietropaolo e Libero Notarangelo. Sono intervenuti con un collegamento online anche la sindaca di Vibo Valentia Maria Limardo e il direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano. Presenti consiglieri e assessori comunali nonché rappresentanti dei comuni di Rende e Cosenza.
I dati dell’indagine
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12,6 milioni è la riduzione dei fabbisogni standard dal 2017 al 2021 per il Comune di Catanzaro. I Comuni con fabbisogno standard e capacità fiscale limitati e in calo, come nel caso di Catanzaro, riceveranno negli anni sempre meno risorse. Questo ha già provocato minori trasferimenti per più di 5 milioni di euro (e la situazione non potrà che peggiorare con riduzioni maggiori per i prossimi anni).
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15 milioni sono invece le risorse aggiuntive che ogni anno dovrebbe avere Catanzaro per soddisfare i Lep, un equivalente di 168 euro per abitante.
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5 milioni 100mila euro la perdita di risorse complessive dal Fondo di solidarietà comunale per il Comune di Catanzaro fra il 2017 e il 2021.
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Nel solo 2021, a fronte di un fabbisogno di 11,4 milioni, il Municipio del capoluogo calabrese ne ha ricevuti meno di 4.
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Il fabbisogno standard totale pro capite riconosciuto al Comune di Catanzaro nel 2017 è stato di 509,5 euro. La media pro capite dei Comuni italiani nello stesso anno è stata di 577,1 euro, quella calabrese di 496,7 euro pro capite, quella della provincia di Catanzaro di 504,1 euro pro capite.
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Nel 2020, rispetto al 2017, il calo della dotazione finale del fondo di solidarietà comunale per il Comune di Catanzaro è stato di 375mila euro. Il fondo, stando così le cose, diminuirà perdendo oltre tre milioni l’anno fino al 2030.
I livelli essenziali delle prestazioni
Il fabbisogno standard è costituito dalle risorse economiche necessarie per ciascun Comune a garantire i livelli essenziali in base all’ammontare complessivo del fondo perequativo. Il calcolo, basato quasi unicamente su criteri di spesa, avvantaggia notevolmente i Comuni del Nord, che offrono più servizi, rispetto a quelli del Mezzogiorno, che ne offrono meno. La penalizzazione riguarda anche le risorse distribuite con il Fondo di solidarietà comunale, che ha subito un calo costante dal 2017 al 2020: negli ultimi quattro anni il Comune di Catanzaro ha perso poco più di 5 milioni di euro. La dotazione finale del Fondo di solidarietà comunale è diminuita costantemente. L’indagine evidenzia sostanzialmente il mancato rispetto della Costituzione nelle parti in cui, con la riforma del Titolo V del 2001, è stato introdotto un fondo perequativo da distribuire ai Comuni in base a criteri di equità per garantire ai cittadini i servizi essenziali. I servizi essenziali sono stati individuati, ma non i contestuali criteri di qualità minimi con cui devono essere garantiti. Senza i livelli essenziali di prestazione manca una definizione dei diritti dei cittadini in tema di servizi.